Prestazione, grinta e cuore: la salvezza si conquista così

L’Ascoli esce dal Rigamonti con un punto e con l’amaro in bocca.

E dire che prima del fischio d’inizio del ‘monday night’ contro il Brescia la maggior parte dei tifosi avrebbe firmato per il primo pareggio stagionale lontano da casa.

PRESTAZIONE, PUNTI E MORALE – L’Ascoli contro le Rondinelle ha messo in campo una prestazione quasi perfetta. Poche sbavature, squadra ben schierata e pericolosa davanti. Petagna in attacco è un ariete: fa spallate, fa gol (due), fa reparto da solo. Dimarco e Jankto hanno un futuro radioso davanti: il classe ’97 in prestito dell’Inter è stato uno dei migliori, l’esterno dell’Udinese è ormai un punto di riferimento nello scacchiere di mister Mangia. Bianchi deve ancora recuperare la condizione migliore, ma l’Ascoli con l’ex Leeds ha trovato un altro titolarissimo in mezzo al campo. Bene anche Addae, sempre più disciplinato (nonostante il giallo). Solito gladiatore Giorgi, Lanni è ufficialmente un top player di questa squadra con interventi prodigiosi e salva risultato giornata dopo giornata. Ultimo – ma non ultimo – mister Mangia. Perché dalla sostituzione di Petrone l’Ascoli ha cambiato volto. Ci sono state prestazioni non eccezionali, vero, ma il Picchio ha ritrovato un gioco. Vedere ad esempio i fraseggi a centrocampo e l’uno-due nello stretto che ha portato al raddoppio di Petagna. Questa è la cosa più importante.

UN ALTRO PASSO VERSO LA SALVEZZA – Capitolo arbitro. Altra giornata nera per i fischietti nei confronti dell’Ascoli. Il rigore assegnato al Brescia è solare, ma altrettanto solare è quello non dato al Picchio. Due tocchi di mano, ma due pesi e due misure da parte del direttore di gara. Altra crocetta nella casella ‘errori’, i bianconeri sarebbero addirittura potuti uscire con l’intero bottino dal ‘Rigamonti’. Va bene lo stesso comunque, l’Ascoli doveva muovere la classifica e così è stato. Raggiunta la Pro Vercelli a quota 28, il Picchio sarebbe ai playout per lo scontro diretto a sfavore nei confronti dei piemontesi (ma c’è ancora da giocare il match di ritorno). La situazione è ancora difficile e per salvarsi ci sarà da lottare fino alla fine. E già la prossima settimana non si potrà fallire: al Del Duca c’è uno scontro diretto che può davvero fungere da crocevia stagionale. Contro il Como vale tre punti in classifica, ma può significare molto di più. L’Ascoli deve vincere. Perché vincere vorrebbe dire prendere una boccata d’ossigeno vitale. E – verosimilmente – abbandonare la zona playout. La salvezza sarà durissima. Ma l’Ascoli – con prestazioni come quelle di ieri – ha tutte le carte in regola per farcela.


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LE PAGELLE. Lanni salva il risultato. Dimarco propositivo. Petagna da applausi

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