Progetto Save Play Del Duca, i tre ingegneri delusi dall'indifferenza del Comune

Ben quattro anni fa tre giovani ingegneri ascolani, in risposta ad un bando di riqualificazione dello stadio “Del Duca” proposto dall’Amministrazione comunale, studiarono un nuovo progetto denominato “Save Play Del Duca”.

Vuoi per i rapporti difficoltosi tra la precedente gestione dell’Ascoli Calcio e il Comune, vuoi per le difficoltà economiche, il progetto è stato lasciato nel dimenticatoio. E ad oggi, con il bando per reperire i 2,5 milioni tramite mutuo ai fini della costruzione di una nuova Tribuna Est, il loro sogno svanisce. Ecco le parole dei tre ingegneri racchiuse in un comunicato.

“Cari amici che ci avete seguito, con questo messaggio vorremmo chiudere definitivamente la pagina, atto conclusivo di un lavoro nato con una tesi di Laurea nel 2011 e concluso oggi dopo 4 anni di lavoro sul tema dello stadio.

OBIETTIVO – Il nostro obiettivo fin dall’inizio è stato quello di poter dare un aiuto per avere un nuovo stadio moderno e pensiamo che a questo punto invece la nostra pagina Facebook possa essere solo di ostacolo al primo obiettivo che vorremmo tutti, un nuovo Del Duca.
Siamo come tutti voi stanchi per come si è concluso questo lungo processo, Società delusa con l’Amministrazione ed un intervento previsto solo parziale, fatto completamente con risorse pubbliche, senza una programmazione completa in prospettiva per l’intero impianto e presentata in polemica con la Società che ne dovrebbe usufruire.

IL PROGETTO – Siamo personalmente anche noi delusi perché dopo aver presentato un progetto a disposizione della città abbiamo cercato in tutti i modi di poter presentare all’Amministrazione delle forme innovative di progettazione, gestione e finanziamento mediante crowdsourcing, self-build e civic crowdfunding che abbiamo proposto anche su questa pagina e che in pochi mesi hanno catturato l’attenzione dei maggiori siti web di sportbusiness italiani nonché la disponibilità a collaborare per la progettazione esecutiva di uno dei più importanti studi inglesi di progettazione di stadi della Premier League. Eravamo e siamo certi, che una possibile via per poter ripensare e salvare il Del Duca fosse quello di valorizzare e monumentalizzare la sua identità (“stadio dei 100 giorni”) nonché la realizzazione di un modello di finanziamento ( o cofinanziamento) virtuoso,”unico” ed innovativo per l’italia che oltre a calamitare attenzione nazionale ancora una volta sullo “stadio dell’Ascoli” come 40 anni fa, avrebbe soprattutto dato la possibilità alla cittadinanza di porsi in MANIERA PROATTIVA (e positiva) nei confronti della nuova società, così come è stato fatto magnificamente in quei mesi successivi al fallimento. Sarebbe stata una strada di certo estremamente difficile e lunga, ma con una prospettiva molto ampia, tanto che il caso Saveplay è oggetto come caso studio di due tesi di laurea.

DELUSIONE – Ci dispiace perchè al contrario di voi che ci avete supportato con ogni tipo di idea, nonché di testate nazionali e locali che ci hanno seguito con interesse, l’atteggiamento dell’Amministrazione è stato sempre di indifferenza, indifferenza malcelata dagli incontri avuti con loro a cui non sono seguiti mai atti concreti di sostegno come se non ci fosse in fondo alcun interesse nemmeno ad approfondire e valutare ciò che si voleva proporre. Speriamo inoltre di non essere stati strumentalizzati in quanto pur non riuscendo ad avere un confronto attivo sui temi proposti con l’Amministrazione, spesso negli articoli dei giornali un parere del Sindaco era spesso presente in calce ad un articolo che parlava del nostro progetto.

Un sassolino solo vorremmo togliercelo dalle scarpe, se il civic crowfunding era così velleitario, 2,5 milioni (senza un cofinanziamento privato a supporto) non sono una richiesta forzata (senza possibilità di libera scelta) di quasi 100€ (più interessi) per ogni cittadino ascolano che paga le tasse?

Seppur dispiaciuti per questo epilogo, ci teniamo a ringraziarvi con una frase di Costantino “Quando lavoro per uno stadio mi sento Rozzi presidente e non Rozzi imprenditore perciò ai soldi penso poco, mi bastano l’entusiasmo degli altri ed il mio.”
Non potete immaginare quanto sia stato bello produrre questo progetto supportati dal vostro entusiasmo.

Un grazie sincero e sempre….Forza Picchio, ci vediamo in curva!

Albano, Francesco e Fulvio”


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