REDAZIONALE- Le ceramiche di Monia Vallesi, il Crivelli ma non solo

Monia Vallesi crea ceramiche(e non solo) dal 1998. Ha il suo laboratorio a pochi passi da Piazza del Popolo, un locale ricco di eccellenze di un’arte tipica della città delle Cento Torri.

«Il mio lavoro con la ceramica è iniziato nel 1998, quando ho aperto la mia attività. Da quando ho 16 anni che studio ceramica con svariati attestati di specializzazione anche in tornio e per la lavorazione di argilla e di decorazione di terrecotte. La cosa più bella che ricordo associata alla mia attività fu quando da subito iniziai ad andare in diverse manifestazioni, dove c’era anche mio figlio che si era subito abituato a lavorare l’argilla, non smettendo anche se si diventa mamma. Sono stata anche a Massy, con il gemellaggio grazie all’amministrazione Celani, donai un orcio grande, in un luogo dove la ceramica non si conosceva, ho parlato della nostra tradizione di questa attività. La mia attività è una delle poche ad avere il marchio AICC ovvero quello dell’ associazione italiana Città della Ceramica» dice Monia Vallesi.

«La mia produzione riguarda sia la ceramica artistica tradizionale che risponde ai requisiti della ceramica ascolana, sia di nuove produzioni. Sono stata la prima a fare riproduzioni su gioielli storici, ho riprodotto la linea dei gioielli del Crivelli inerenti alla Quintana. Punto su questa linea che utilizza anche oro zecchino. Riproduco monili storici della nostra Giostra, ma nella riproduzione dei gioielli storici, sto creando la linea che presenterò a breve sulla riproduzione degli Ori dei Longobardi di Castel Trosino. Porto sempre avanti le raffigurazioni del Crivelli a tema religioso come le Madonne, il Cristo sorretto dagli angeli e con il professor Papetti abbiamo lavorato sui  gioielli storici della Quintana e sugli Ori Longobardi» conclude.

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