Referendum, nella Provincia di Ascoli Piceno 50 mila persone al voto. La Cgil: “Questo è un punto da cui ripartire, con ancora maggiore convinzione”

Sono arrivati nella giornata di ieri i risultati dei Referendum su lavoro e cittadinanza. Barbara Nicolai, Segretaria Generale della Cgil Ascoli Piceno commenta:

“Come Cgil avevamo proposto i primi quattro, contro la precarietà, i licenziamenti illegittimi e per la sicurezza sul lavoro. I risultati nazionali hanno determinato che non si sia raggiunto il quorum. Un risultato di cui ovviamente siamo rammaricati, perché quello era il nostro obiettivo: il cambiamento reale delle condizioni di vita e di lavoro delle persone, e non siamo purtroppo riusciti a raggiungerlo. Tuttavia, ci sembra d’obbligo fare alcune considerazioni che riguardano il nostro territorio. Nella Provincia di Ascoli Piceno l’affluenza si è chiusa al 30,75%, di poco sopra la media nazionale, con picchi in paesi come Castorano o Force, e una affluenza più alta della media in tantissime zone, compresa Ascoli città. Il risultato complessivo è che si sono recati alle urne 50 mila cittadini della nostra Provincia. Un dato che, al di là di ogni altra considerazione, ci riempie di un grande orgoglio e ci carica di una straordinaria responsabilità. Non abbiamo nulla da festeggiare perché il quorum non è stato raggiunto, ma non è serio sottovalutare un dato di questa portata, per di più in una provincia che vive fortissima la difficoltà dell’astensionismo”

 “Ripartiamo da 50 mila. E se non stati sufficienti, sono sicuramente comunque tantissime persone, che si sono recate alle urne. La Provincia di Ascoli vive delle difficoltà strutturali nel mondo del lavoro, una precarietà che riguarda tantissime persone, mancanza di occupazione di qualità, salari bassi e lo si è visto con chiarezza in questi mesi di campagna referendaria. Le persone hanno scelto di votare anche se molte istituzioni e le forze politiche di governo a livello nazionale, regionale e anche in molti territori, le avevano in maniera irresponsabile invitate ad astenersi. E da questo punto di vista il dato di Ascoli città è emblematico. Nonostante tutto, le persone hanno votato, e lo hanno fatto perché le loro condizioni di lavoro sono difficili, e la realtà è ben diversa dalle favole che chi ci governa racconta. E le persone, al di là delle preferenze politiche che esprimono, questo lo sanno bene.”

Conclude Nicolai: “Noi non ci fermeremo. Perché ancora di più nella provincia di Ascoli c’è bisogno di riaffermare un lavoro stabile, sicuro e tutelato. Non ce l’abbiamo fatta per via referendaria oggi, ma abbiamo riportato l’intero Paese a discutere di queste necessità che chi lavora quotidianamente vive ed avverte. Noi abbiamo dato tutto e ripartiamo da 50 mila persone che hanno appoggiato le nostre lotte, e ripartiamo in questa Provincia da un dato che è sopra la media nazionale. In conclusione dobbiamo un ringraziamento sentito a tutte quelle persone che si sono spese in questa campagna, della CGIL, delle associazioni, del civismo e dei partiti, perché è stato un viaggio bellissimo, e un lavoro di cui essere orgogliosi.”


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