Ricostruzione post sisma, la denuncia della Dimensione scavi srl: “Nessuna risposta da Castelli nonostante solleciti e richieste ufficiali”
Continua a regnare un inspiegabile silenzio attorno alla questione sollevata dalla Dimensione Scavi srl, azienda impegnata da anni nel settore delle demolizioni, del trattamento dei materiali da costruzione e del recupero delle macerie. La ditta sambenedettese è tornata a puntare il dito contro il commissario straordinario per la ricostruzione Guido Castelli. Dopo tanti mesi di attesa non c’è stata ancora alcuna risposta da parte della struttura commissariale per la ricostruzione del sisma 2016 in merito all’istanza avanzata a metà giugno e successivamente reiterata in altre occasioni. Il nocciolo della questione ruota attorno all’articolato impianto tecnico e amministrativo, volto ad ottenere l’autorizzazione ex artt. 208 D.Lgs. 152/2006 e 28 D.L. 189/2016 per la gestione dell’impianto destinato alla messa in riserva e al recupero del rifiuto non pericoloso EER 17 09 04 presso l’area ex Unimer di Arquata. «La nostra azienda sta sostenendo costi importanti per mantenere attiva la possibilità di operare nell’area ex Unimer – spiega Cristina Perotti, rappresentante legale di Dimensione scavi srl -. Stiamo dimostrando massima collaborazione istituzionale, fornendo documentazioni, integrazioni e rispondendo puntualmente ad ogni richiesta. Quello che oggi domandiamo, con assoluta chiarezza, è semplicemente una decisione: sì o no. Una decisione che la struttura commissariale non può continuare a procrastinare, considerando anche la possibilità di circoscrivere la durata dell’autorizzazione alla sola vigenza del regime straordinario o di applicare prescrizioni temporanee».
Secondo quanto denunciato, dal 16 giugno la Dimensione scavi ha ricevuto soltanto due comunicazioni da parte della regione Marche. Esattamente quelle giunte il 25 giugno e il successivo 18 agosto 2025. In entrambe le volte si è provveduto a dichiarare la presunta cessazione del contesto operativo straordinario e a procedere all’archiviazione dell’istanza per difetto di competenza. Nessun riscontro, però da parte della struttura commissariale, nonostante la procedura sia stata regolarmente avviata e nonostante i poteri speciali ex art. 28 D.L. 189/2016 risultino prorogati fino al 31 dicembre 2025. «Il commissario Castelli non perde occasione, nelle sue molteplici apparizioni pubbliche, per sottolineare quanto la struttura che guida sia impegnata a favorire il lavoro delle imprese locali – prosegue -. Lo apprezziamo e ne condividiamo il principio. Ma è proprio per questo che oggi ci rivolgiamo direttamente a lui: perché questo impegno trovi riscontro concreto anche nelle procedure che riguardano la nostra attività».
Eppure parliamo di materiali derivanti direttamente dagli eventi sismici e di un impianto funzionale proprio al completamento delle operazioni di recupero e ricostruzione post-sisma. «A nome della società ribadisco che l’inerzia decisionale rischia di produrre danni economici rilevanti – conclude Perotti -, frutto di investimenti già effettuati, di impegni contrattuali e dell’impossibilità di programmare il lavoro in un settore che richiede pianificazione, mezzi e risorse. È per questo che la società chiede che il commissario o il suo ufficio esprimano finalmente una posizione chiara, rispettosa del lavoro svolto e della necessità di non lasciare sospesa una decisione che incide sulla capacità operativa delle imprese del territorio. Non cerchiamo scorciatoie, ma solo la possibilità di lavorare nel rispetto delle regole e con la certezza amministrativa necessaria. Chiediamo che la struttura commissariale ci risponda. In un senso o nell’altro. Perché il silenzio, in un contesto emergenziale, non è una risposta».
Massimiliano Mariotti

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