San Benedetto, una lettera racconta di una disavventura divisa tra multe e rimozioni di auto

La “Riviera delle Palme”, con le sue spiagge premiate ininterrottamente dalla Bandiera Blu dal 1999 e un lungomare che vanta migliaia di palme e oleandri, si fregia da anni del titolo di destinazione turistica accogliente e organizzata. Eppure, per chi arriva in città per lavoro o piacere, l’esperienza può trasformarsi in un incubo burocratico.

È quanto denuncia in una lettera aperta Davide Mistrangela, dirigente del Gruppo Toyota Italia, giunto a San Benedetto dal 10 al 13 dicembre per un evento promozionale di fine anno presso la concessionaria Sirio srl. Mistrangela, che ha scelto  una struttura ricettiva in centro per muoversi a piedi e rispettare le regole, si è visto rimuovere l’auto due volte in due giorni, con un conto salato di oltre 600 euro tra rimozioni, multe e taxi.

“Un accanimento amministrativo costoso, stressante e irrispettoso verso chi visita la città in buona fede”, scrive il dirigente, parlando di “trappola amministrativa” e di un sistema che sembra privilegiare l’incasso rispetto alla tutela di turisti e lavoratori.Il primo episodio avviene la mattina dell’11 dicembre (martedì, giorno di mercato settimanale nel centro cittadino): l’auto, parcheggiata regolarmente su strisce blu, viene rimossa con carro attrezzi. Costo: 250 euro per la rimozione, 30 euro di multa e 40 euro di taxi per recuperarla, per un totale di 320 euro. Nessuna informazione preventiva dalla struttura ospitante o dal Comune sulla presenza del mercato, che si tiene regolarmente il martedì e il venerdì.Il giorno successivo, il bis: un mercato straordinario per Santa Lucia (tradizionale fiera natalizia che nel 2025 si svolge il 13 e 14 dicembre) porta alla seconda rimozione. Stessi costi, stesso disagio.

“L’auto non intralciava i banchi, ma solo i camioncini degli ambulanti”, denuncia Mistrangela, che lamenta cartelli di divieto “invisibili”, posizionati all’inizio della strada e nascosti dalle auto parcheggiate. “I passanti stessi dicono che per parcheggiare bisogna spostarli, rendendoli inutili”.Come se non bastasse, il capitolo finale: sul verbale della multa è indicato un portale per il pagamento online (https://sanbenedettodeltronto.comune.plugandpay.it), che però risulta non funzionante o inesistente. Solo grazie a una telefonata all’ufficio competente – e alla cortesia di un’impiegata che “cerca su Google” la procedura corretta – Mistrangela scopre che per procedere occorre inserire una “/” seguita dall’anno dopo il codice del verbale. Un dettaglio non indicato da nessuna parte, che rischia di far perdere lo sconto sul pagamento ridotto.

“Nel 2025, è accettabile costringere cittadini e lavoratori a perdere ore per pagare una sanzione?”, si chiede il dirigente, che chiede scuse ufficiali, rimborso delle spese e un miglioramento del sistema. “San Benedetto merita di meglio: turisti e lavoratori non sono un fastidio, ma una risorsa”.La vicenda solleva interrogativi sull’organizzazione della città che vive di turismo: una segnaletica inefficace, mancanza di informazione preventiva sui mercati (regolari e straordinari) e procedure digitali obsolete possono davvero convivere con l’immagine di una destinazione “perfetta” e accogliente? In un periodo natalizio che porta migliaia di visitatori sulla Riviera, casi come questo rischiano di danneggiare irreparabilmente la reputazione di una località che punta tutto sull’ospitalità.Il Comune, contattato per un commento, non ha ancora risposto. Ma la lettera di Mistrangela – che conclude con un appello diretto al sindaco – invita a una riflessione urgente: per mantenere la Bandiera Blu non basta il mare pulito, serve anche un’accoglienza che non trasformi i visitatori in “problemi”.


Articolo Precedente

Ascoli, divieto di utilizzo di petardi, fuochi d'artificio e mortaretti il 31 dicembre