La città di Ascoli piange uno dei più grandi allenatori che il Picchio abbia mai avuto nella sua storia: Giovanni Battista Fabbri. “Insieme a Mazzone e Boskov, penso che Fabbri sia stato il miglior allenatore nella storia dell’Ascoli“, ha dichiarato ad Ascoli News Mimì Gaspari, storico dirigente bianconero. “Ci lascia una grande persona, con valori umani eccezionali – continua Gaspari – veramente una persona per bene”. 

Con l’Ascoli nella stagione 1979-80 riuscì ad ottenere uno straordinario 5° posto in serie A (divenuto 4° posto con la retrocessione per illecito sportivo del Milan): “Quell’anno fu incredibile, il più grande risultato di sempre per il Picchio. E se poi Graziani non sbagliava quel maledetto rigore, il sogno di Costantino, quello di portare l’Ascoli in Europa, si sarebbe avverato…”

Quello con Fabbri, per molti ascolani, è stato il più bel gioco visto ad Ascoli: “Le partite con lui erano sempre ricche di goal. Si potevano subire 5 reti come realizzarne 6. Difficilmente le gare finivano 1-0. Aveva una mentalità molto offensiva, ma allo stesso tempo curava deliziosamente anche il reparto difensivo”.

Tanti sono gli aneddoti che Gaspari ricorda con piacere, ma ce n’è uno in modo particolare: “Andammo in ritiro a Poggio Bustone, in provincia di Rieti. Lì c’erano numerosi alianti, passione preferita da Fabbri. Successe più di una volta che il mister affidò la seduta di allenamento al vice Colautti per andarsi a divertire. Era fatto così”.

Anche l’ex capitano dell’Ascoli, Gaetano Fontana, lo ricorda affettuosamente sul proprio profilo Facebook: “Oggi se ne andato un uomo che mi ha regalato una delle più belle e intense gioie professionali. Una domenica mattina, durante la riunione tecnica, disse:“Con il numero 10 gioca il ragazzo…” Avevo solamente 18 anni. Catanzaro-Bari, campionato di serie B anno 1988-1989. Grazie Mister, grazie per la fiducia ed il coraggio che hai avuto nel buttarmi nella “mischia”. Grazie per avermi fatto realizzare il sogno della della mia vita”.