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Serie B o Lega Pro? L'Ascoli ci crede e spera, ma piedi ben saldi a terra…
Serie B o Lega Pro? I verdetti stagionali del girone B – che fino a poche ore fa sembravano definitivi – potrebbero clamorosamente essere capovolti in un’estate che si preannuncia bollente. Il Teramo rischia grosso, l’Ascoli resta alla finestra. Ma bisogna rimanere con i piedi ben saldi a terra…
LE INDAGINI – La gara Savona-Teramo – stando alle parole del capo della squadra mobile di Catanzaro, Rodolfo Ruperti – sarebbe stata combinata. A farne le spese potrebbero essere il presidente degli abruzzesi, Luciano Campitelli, e il direttore sportivo dei biancorossi, Marcello Di Giuseppe.
I POSSIBILI SCENARI – Se le ipotesi della procura e della squadra mobile di Catanzaro dovessero essere confermate, il Teramo verrebbe declassato all’ultimo posto in classifica nel girone B di Lega Pro. Le conseguenze? Retrocessione in D e ‘sostituzione’ in cadetteria da parte dell’Ascoli, seconda classificata nel raggruppamento centrale in questa stagione. A confermare l’ipotesi anche il massimo esperto di giustizia sportiva, l’avvocato Mattia Grassani.
IL PRECEDENTE GENOA – A rafforzare ancor di più le speranze di un possibile sconvolgimento della classifica del girone B è una dichiarazione al Messaggero di Tommaso Marchese, avvocato del Foro di Pescara ed esperto di diritto dello sport: “L’articolo 18 del codice di giustizia sportiva prevede diverse sanzioni. Anche quella della semplice penalizzazione, pur rimanendo nella categoria conquistata. In questo caso però la giurisprudenza dice altro. La gara del 2 maggio era rilevante. Se il Teramo avesse pareggiato, l’Ascoli avrebbe avuto ancora delle chances. In questi casi non si sceglie la penalizzazione e c’è un precedente, quello del Genoa. Il presidente Preziosi fu squalificato per cinque anni perché fu accertata la combine con il Venezia. Gli inquirenti avevano in mano delle intercettazioni e la società fu retrocessa all’ultimo posto nel campionato di competenza”. Il Teramo non sarebbe ‘salvo’ neppure qualora solo il ds Di Giuseppe – e non il presidente Campitelli – risultasse coinvolto nello scandalo: “Non c’è differenza tra le due posizioni. Entrambi sono soggetti che hanno la rappresentanza societaria. Nemmeno patteggiare cambierebbe nulla”.
LA BEFFA PER L’ASCOLI – La beffa per l’Ascoli potrebbe però essere dietro l’angolo. Perché se l’ultimo posto nel girone B e la conseguente retrocessione in D del Teramo spalancherebbero le porte della serie cadetta al Picchio (i bianconeri, secondi classificati, sarebbero i vincitori del raggruppamento centrale), una sanzione più dura ed eclatante per i biancorossi potrebbe spegnere le speranze dell’Ascoli. Il Teramo infatti potrebbe essere punito con l’esclusione dal prossimo campionato di serie B. In questo caso ad avanzare richieste di ‘ripescaggio’ potrebbero essere anche l’Entella (retrocessa con i playout) o la perdente della finale playoff di Lega Pro tra Bassano e Como. Ipotesi difficile – difficilissima. Ma possibile. Basterebbe un piccolo cavillo, un’interpretazione diversa e il gioco sarebbe fatto.
MORTI E FERITI – “Meglio due feriti che un morto”, diceva qualche tempo fa il capitano della Nazionale Gianluigi Buffon. In questo caso invece potrebbe essere meglio un solo morto piuttosto che tanti feriti. Se – ad esempio – il Parma non riuscisse a iscriversi in B, l’esclusione del Teramo potrebbe riportare la serie cadetta a 20 squadre come ormai si vocifera da tempo. Anche perché – in questo caso – si eviterebbe una serie infinita di corsi e ricorsi che infiammerebbero la prossima estate. Se infatti il Teramo dovesse essere retrocesso in D e l’Ascoli dovesse prendere il posto degli abruzzesi, ecco che tante squadre del girone B vorrebbero – non a torto – far valere le proprie ragioni. La Spal – che salirebbe al terzo posto – agguanterebbe l’ultimo posto valido per l’accesso ai playoff. Il San Marino tornerebbe in Lega Pro (sarebbe penultimo), ma a quel punto il Gubbio – retrocesso in D in seguito alla sconfitta ai playout con il Savona – potrebbe dimostrare che con il 15° posto in classifica quel playout non avrebbe neppure dovuto giocarlo. Un vero e proprio terremoto. Che – con qualche cavillo – potrebbe essere appositamente evitato. Ecco perché Ascoli (città, società, tifosi) deve restare con i piedi ben saldi a terra. La promozione in B dei bianconeri sarebbe la strada più logica e giusta qualora venissero confermate le ipotesi degli ultimi giorni. Ma è bene non montarsi la testa. In Italia – si sa – non sempre le cose vanno come dovrebbero.
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