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Smaltimento rifiuti, nel ciclone anche un'azienda della Vallata
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza ha emesso un’ordinanza di applicazione della misura cautelare a 37 indiziati, rei di aver consentito ad Eni S.p.a. un ingiusto profitto, consistente nel risparmio dei costi del corretto smaltimento dei rifiuti liquidi prodotti dall’impianto Eni Cova di Viaggiano (PZ) dando vita a un’attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, servendosi di una complessa organizzazione imprenditoriale costituita da mezzi e capitali. Tra i 37 indiziati figurano anche due persone che rivestono un ruolo di primissimo piano in un’azienda con sede legale e operativa nella Vallata che opera nel settore dello smaltimento dei rifiuti. A denunciare il fatto è stato questa mattina il Movimento 5 Stelle. L’azienda in questione, stando a quanto raccolto dai pentastellati, provvedeva dapprima al trasporto dei rifiuti liquidi pericolosi dal CO.VA. fino ai vari impianti a loro facenti capo, nel quantitativo totale di 594.671 tonnellate per gli anni 2013 e 2014, utilizzando un codice Cer falco, operazioni che consentivano all’Eni di ottenere per gli anni 2013 e 2014 un risparmio dei costi di smaltimento di valore compreso tra i 10.084.031 euro ed i 37.347.881
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