Sarebbe toccato a lui scrivere questo editoriale post Ascoli-Tuttocuoio. Come ogni lunedì, sarebbe stato il nostro direttore Andrea Ferretti a mettersi davanti al computer per raccontare quanto accaduto sul terreno di gioco.
Ora però sta combattendo una battaglia durissima e molto più importante di una partita di calcio. Quindi tocca a noi prendere il suo posto, nella speranza che possa tornare il prima possibile davanti al computer per svolgere al meglio – come ha sempre fatto – il proprio lavoro.

Lo spettacolo ieri pomeriggio si è equamente diviso tra terreno di gioco e spalti. La banda targata Petrone ha rifilato un sonoro poker al Tuttocuio. Quattro reti che – sommate alle sei contro la Pistoiese – portano a 10 il numero di gol realizzati dal Picchio nelle ultime due partite al Del Duca. Mica male. I bianconeri possono così vantare il miglior attacco del girone (35 reti, 5 in più del Gubbio) e si sono riappropriati della vetta della classifica, sottratta per meno di 24 ore dal Teramo.

Spettacolo anche nei gesti tecnici che hanno incantato i tifosi presenti ieri allo stadio. Autentica prodezza quella di Mattia Mustacchio. Un gol da cineteca, da vedere e rivedere. Una rete che – da sola – vale il prezzo del biglietto. Non da meno però il gol di Addae. Siluro dalla distanza e palla che si è insaccata all’incrocio dei pali. Da applausi.

Spettacolo che ha poi trovato il proprio apice sugli spalti. I tifosi – per l’ennesima volta – si sono dimostrati straordinari. Prima con la gigantografia in ricordo di Franco Baiocchi, poi con lo striscione di incoraggiamento per Andrea. Spettacolari, così come lo erano stati in occasione della scomparsa di Alberto Durastanti. E così come lo sono sempre stati quando si è trattato di rendere omaggio a qualcuno.

Perché per arrivare alla serie B c’è bisogno di questo. Spettacolo in campo e sugli spalti. Sostegno reciproco e voglia di gioire insieme. Un’unica squadra formata da giocatori, allenatore, staff e tifosi. Tutti uniti verso la stessa meta.