Squadra a pezzi, morale a terra. Ma c'è un motivo per crederci ancora

Un vero e proprio ciclone si è abbattuto ieri pomeriggio sull’Ascoli Picchio. La sconfitta subita, ma non solo quella, ha lasciato rabbia e delusione nei tifosi ascolani, che ieri sera hanno atteso la squadra fuori dai cancelli dello stadio Del Duca per un duro confronto.

ALLARME ROSSO – 3 punti nelle ultime 4 gare sono più che un campanello d’allarme. La squadra fatica a rendersi pericolosa e subisce più del dovuto. L’attenuante dei molteplici infortuni, seppur sacrosanta, non regge più. Fisicamente la compagine di mister Petrone è a pezzi, alcuni giocatori sono anni luce lontani da quelli visti nella prima parte di stagione. Un pari contro Pontedera e Reggiana, forse, poteva anche starci, ma perdere a Forlì, anche con una squadra decimata, è pura follia.

TUTTI CONTRO TUTTI – La piazza ascolana bolle di rabbia. Ed è un tutti contro tutti. Tante le critiche contro il tecnico Petrone, ritenuto la principale causa di questa crisi. Non mancano anche i dissapori contro il presidente Bellini e il dg Lovato per la decisione di vietare la vendita dei biglietti nelle prossime gare casalinghe. Allo stesso tempo, però, c’è anche chi quest’ultima l’ha ritenuta una scelta giusta per porre freno ad episodi incresciosi. Presi di mira anche alcuni calciatori, su tutti Pelagatti, reo di aver compiuto un gesto poco rispettoso nei confronti dei tifosi bianconeri a fine partita.

UN MOTIVO PER CREDERCI ANCORA – Fra 3 giorni si tornerà subito in campo. Al Del Duca arriverà una spenta Pro Piacenza, reduce da 4 sconfitte consecutive. Petrone con tutta probabilità recupererà Dell’Orco, Pirrone e Mustacchio, mentre dalla squalifica rientrerà Gigi Grassi. Mancheranno sicuramente Avogadri, Cinaglia e Pelagatti, che potrebbero comunque essere sostituiti da Nardini, Mori e Dell’Orco. Vincere con il Pro Piacenza prima delle festività pasquali vorrebbe dire restare agganciati al Teramo (che ospiterà l’ostico Tuttocuoio) e poter recuperare energie e infortunati per la trasferta di Grosseto 10 giorni dopo. Paradossalmente il destino è ancora nelle mani dell’Ascoli. In fondo, restando uniti, la B non è così lontana.

 

Foto di: www.ascolipicchio.it (FOTOSPOT)


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