Striscioni minatori, insulti e accuse contro Di Mascio: ecco un po' di numeri sul settore giovanile

Il nostro portale ha sempre seguito con attenzione le vicende del settore giovanile dell’Ascoli Picchio. Un argomento a noi molto caro, forse dovuto all’età piuttosto giovane della nostra redazione. In questi ultimi giorni abbiamo potuto constatare un clima di “terrore” nei confronti del responsabile del settore giovanile, Cetteo Di Mascio. Tra striscioni minatori (vedasi foto sotto, ndr), insulti e accuse, il dirigente abruzzese è al centro dell’attenzione. Ma come stanno realmente le cose? Ma soprattutto: Di Mascio ha davvero spazzato via l’ascolanità nel settore giovanile?

UN PO’ DI NUMERI – Tra allenatori, preparatori atletici, preparatori dei portieri, segretario, consulente di mercato, team manager, collaboratori, magazzinieri, fisioterapisti, collaboratori dell’attività di base e accompagnatori, a lavorare nel settore giovanile sono 46 persone, di cui 15 sono volontari e non percepiscono nessun rimborso. Di questi, ben 37 sono di Ascoli, 5 di Giulianova e dintorni, uno di Macerata, uno di Pescara e 2 di Loreto Aprutino. Gli allenatori delle rispettive squadre giovanili saranno: Cetteo Di Mascio, in quanto previsto da contratto, allenerà, in caso di riammissione in serie B, la Primavera. Luciano Cerasi, nativo di Giulianova, alla sua quinta stagione ad Ascoli, allenerà la formazione Allievi Nazionali. Giuliano Filipponi, ascolano doc, guiderà i Giovanissimi Nazionali, affiancato dall’ex capitano bianconero Mimmo Cristiano.

UNA STRUTTURA SOLIDA – Sono passati 18 mesi dall’approdo del responsabile Di Mascio ad Ascoli. Favorito da una forte società alle spalle, il dirigente 56enne ha saputo riorganizzare un settore giovanile ormai alla deriva, senza smantellare comunque le rispettive squadre, composte da molti ragazzi promettenti cresciuti nella vecchia scuola calcio.


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