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Terremoto, in montagna turismo ko: "E' stato un colpo di grazia"
”Eravamo pieni fino a tutto settembre, specie stranieri: alle 8 del mattino del 24 tutti hanno disdetto. Li capisco pure. Ma questa scossa ha dato il colpo di grazia al turismo, prima economia della nostra montagna, il Vettore e la Sibilla”. Anna Rita è scoraggiata: il famoso Rifugio di Altino (Montemonaco) sta bene, quello del Colle Sotto Vento, nell’anello del Vettore, è distrutto.
La titolare del Rifugio racconta che a Ferragosto la Forestale sul lago di Pilato (1.900 metri) aveva contato 1.200 presenze, e alla Foce c’erano circa 10 mila persone. Cifre da turismo di massa. ”Lavoravamo bene, eravamo anche stati all’Expo come rappresentanti del Parco del Velino con i nostri
piatti, cinghiale alla pesca, filetto speck e uva, cacciagione, e ora tutto è sparito” ripete la titolare del Rifugio, super cliccato a 5 stelle da Tripadvisor. “Il rifugio ha resistito perché ben migliorato dopo il terremoto del 1997, ma ora? Queste zone vanno salvate, perché negli ultimi anni qui abbiamo perso
la banca, la farmacia, l’ufficio postale, l’asilo chiuderà, qui ci desertifica anche la politica” chiude amara.
Turismo e agroalimentare sono i due pilastri di dieci comuni a cavallo di 3 province.
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