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Terremoto, Laorte: "La nostra città ha retto bene, monumenti più vulnerabili"
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Abbiamo realizzato un’intervista riguardo al terremoto che ha colpito anche Ascoli Piceno al Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ascoli, Michele Laorte.
Anche questa volta la nostra città ha retto bene al terremoto del 30 ottobre di magnitudo addirittura superiore a quello del sisma dell’Aquila.
<Sì, la nostra città anche stavolta ha retto molto bene. Ad Ascoli si è sviluppata negli anni passati in particolare dal terremoto del 72 in poi, una cultura del restauro che ha prestato particolare attenzione agli aspetti sismici. Nonostante la città in questi giorni abbia subito 4/5 eventi sismici di magnitudo estremamente significativa, il tessuto del costruito ha risposto bene. Chiaramente i danni non sono mancati, ma non si sono registrati crolli importanti o situazioni particolarmente critiche>.
Come mai molti edifici monumentali sono stati fortemente danneggiati?
<La vulnerabilità degli edifici monumentali è molto più alta rispetto a quella di altri edifici per diversi aspetti. Innanzitutto per le forme e le caratteristiche di questi edifici connesse con le loro funzioni e con il carattere di monumentalità che essi rivestono, poi per le particolarità d’intervento che questi edifici richiedono. Aldilà delle regole imposte dalla Sovrintendenza, tanti elementi come ad esempio gli apparati decorativi richiedono delle accuratezze d’intervento notevoli. Questi edifici hanno struttura in muratura portante che ha resistenze e caratteristiche diverse rispetto alle altre tipologie di costruzione. >.
Secondo lei alcuni edifici potevano essere messi in sicurezza prima e di conseguenza essere salvati come sostengono alcuni sindaci?
<La gestione dell’emergenza è una cosa molto difficile, inoltre la sequenza sismica di questi due mesi è da considerarsi un evento che va oltre i dati statici di riferimento. Nessuno se l’aspettava. Se non ci fosse stata la forte scossa di domenica scorsa tutto stava procedendo secondo i piani. Sinceramente non me la sento di dare colpe a qualcuno>.
C’è il rischio che alcune abitazioni possano subire il colpo di ulteriori scosse e possano definitivamente crollare?
<In alcune tipologie di manufatti la memoria del danno riveste un aspetto da considerare con attenzione. Gli edifici che hanno subito lievi danni difficilmente potranno crollare qualora ci fosse una scossa dello stesso magnitudo o comunque poco superiore. Diverso invece è il discorso se un’abitazione ha già subito danni importanti e quindi viene dichiarata l’inagibilità anche senza crolli evidenti, proprio perché c’è il rischio di collasso se sottoposta ad eventi di magnitudo similare>.
Qual è il lavoro che state facendo come Ordine degli Ingegneri di Ascoli?
<Noi abbiamo dato come sempre la disponibilità totale alle varie amministrazioni che hanno accolto chi più chi meno il nostro aiuto. Noi lo stiamo facendo come volontariato non codificato perché purtroppo ci sono delle difficoltà nel sistema della Protezione Civile che non ci permettono di svolgere determinate attività. Ad esempio nella prima fase dell’emergenza, nelle 48-72 ore post sisma, il nostro supporto non è previsto codificato, quindi non si può inserire nella macchina dell’emergenza. A questa situazione bisognerebbe porre un correttivo per avere maggiori forze qualificate in campo e dare risposte più sollecite alla popolazione. Mi auguro che al più presto si ponga rimedio a ciò>
La città di Ascoli non è stata inserita nel cratere sismico nel precedente decreto. Pensa che ora le cose cambieranno?
<Penso proprio di sì, Ascoli alla luce del livello di danno percepibile già da ora, dovrebbe essere l’unico capoluogo ad essere inserito nel cratere già dai primi atti integrativi emessi dal commissario>.
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