Terremoto, le macerie saranno riutilizzate nella ricostruzione

“In questo momento siamo intorno alle 44 mila tonnellate di macerie portate via”. Lo ha detto David Piccinini, direttore della Protezione Civile regionale delle Marche a margine della visita della commissione europea delle Regioni ad Arquata del Tronto (Ascoli Piceno).

“La rimozione delle macerie – ha aggiunto – potrebbe essere chiamata anche rimozione di un bene privato. Troviamo pezzi della vita delle persone che hanno abitato in quelle case. Abbiamo prima di tutto le tutele di natura ambientale, come ad esempio la separazione dell’amianto che per quanto possibile viene fatta sul posto. Nei siti di deposito temporaneo, anche qui ad Arquata, a Monteprandone e quello a Tolentino, avviene la separazione e la cernita del materiale indistinto. Una parte – ha spiegato Piccinini – viene portata allo smaltimento, laddove non recuperabile, ma tutto ciò che è recuperabile lo mettiamo da parte”.

Il riciclaggio delle macerie è ritenuto tema importante nella fase della ricostruzione post terremoto. “La maceria – ha spiegato Piccinini – viene rielaborata per ottenere un inerte da riciclaggio, riportato come materia prima, secondaria, sui cantieri delle soluzioni abitative di emergenza. Vorremmo mettere in piedi questo circolo virtuoso e per questo nel capitolato delle opere esecutive diamo alle ditte la facoltà di utilizzare materiale naturale o recuperato. A mio avviso – ha concluso Piccinini – di questo materiale di recupero ne verrà utilizzato molto nei cantieri del sisma”.


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