Terza Categoria: arbitro picchiato dai giocatori, clamorose le decisioni della Corte Sportiva d'Appello Territoriale
Decisioni alquanto sorprendenti, che lasciano stupore, ma anche un po’ di amarezza. Stiamo parlando di un fatto accaduto il 2-05-2015, in una gara di Terza Categoria, Amatrice-Maltignanese. Sulla gara in questione, di cui vi parleremo più avanti, si è dovuta esprimere la Corte Sportiva d’Appello Territoriale della Regione Marche.
IL FATTO – Al campo comunale di Amatrice si disputava la gara play off Amatrice-Maltignanese (risultato finale 1-2). Al termine del match, i padroni di casa aggredivano verbalmente e fisicamente l’arbitro, con calci, pugni e spinte. Il direttore di gara, F.V, 19 anni, riusciva a fare rientro negli spogliatoi soltanto grazie ad un agente in borghese che era presente casualmente ad assistere alla partita. Il giovane ragazzo successivamente è stato costretto a recarsi all’ospedale “Mazzoni”.
LE SQUALIFICHE – Il Giudice sportivo della Delegazione Provinciale di Ascoli Piceno aveva squalificato fino al 30 giugno 2018 il calciatore Cavezza Maurizio, fino al 31 dicembre 2018 il calciatore De Santis Pietro, fino al 6 maggio 2020 il calciatore Cioni Elvidio e all’A.S.D. Amatrice l’ammenda di € 1.000,00, a titolo di responsabilità oggettiva.
LA VERSIONE DELL’ARBITRO – Questa la versione fornita dal giovane arbitro, che si può leggere nell’Odn Marche: “A fine gara fui circondato dalla generalità dei calciatori e dirigenti della squadra locale e uno di questi mi afferrò da dietro tenendomi fermo per le spalle. Fui colpito dapprima con una pallonata in faccia e poi con almeno cinque calci all’anca ed alle gambe da calciatori della squadra locale non individuati. Il calciatore Cavezza Maurizio mi afferrò per il naso stringendoglielo per qualche secondo di tempo. Appena mi liberai indietreggiando, Cioni mi colpì con un pugno al naso. Subito dopo intervenne il dirigente Gabrielli Giancarlo, il quale cercò di proteggermi, in particolare dalle persone, una trentina, che nel frattempo erano entrate e si trovavano davanti all’ingresso degli spogliatoi, ma uno di loro mi colpì con un pugno tra l’occhio ed il naso.
LA DECISIONE – Ascoltate le versioni delle due parti (l’Amatrice e il direttore di gara), la Corte Sportiva d’Appello Territoriale ha graziato la società laziale, riducendo di due anni la squalifica a Cavezza e riducendo di ben 3 anni la squalifica a Cioni. Sospesa la pena invece del capitano De Santis per la quale si dovrà esprimere il Giudice sportivo della Delegazione Provinciale di Ascoli Piceno. Se si pensa di voler contrastare la violenza nel calcio, di certo non è questa la strada giusta.
Fate schifo!
Conoscendo altre realtà avvenute con l’arbitro in questione valuterei bene le parole scritte sul referto prima di commentare i fatti.
Se l’appello Territoriale ha graziato, in parte, la società Amatrice è perché hanno fatto un reclamo su ciò che è accaduto.
Non sempre ciò che scrivono gli arbitri è la verità soprattutto in queste categorie
Trovo insufficienti le misure adottate della Giustizia Sportiva e mi auguro che in sede civile e penale, le sanzioni possano essere appropriate.
Auspicavo altresì la radiazione della società in questione in quanto i propri tesserati, a parte una lodevole eccezione, hanno mostrato di non essere capaci di far parte di un normale consesso sportivo.