Torre Guelfa al buio, "Un faro acceso per illuminare la storia"
L’Associazione Torre Guelfa si è costituita per gestire il Parco Ristori, dislocato nei pressi del sottopasso di via del Mare, a Porto d’Ascoli Centro. Il nuovo direttivo sta iniziando ad interessarsi anche delle problematiche che guardano oltre il recinto del Parco Ristori
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ha le idee chiare Giuseppe Cameli, neo eletto presidente dell’Associazione Torre Guelfa di Porto d’Ascoli. Tra i punti del programma del sodalizio figura quello di dare visibilità alla Torre Guelfa, patrimonio inestimabile della città.
“Vorrei mettere un faro che illumini la Torre – spiega – perché davvero una costruzione così antica e importante non può essere sottovalutata come sta invece accadendo. Vorrei che i turisti, ma anche i locali, la notassero e ne conoscessero la storia. Abbiamo un patrimonio importante che non viene valorizzato”.
Per centrare l’obiettivo andranno tuttavia coinvolti il Comune e la famiglia Laureati, proprietaria del complesso in cui insistono la Torre Guelfa, il parco che la circonda e la Dogana Pontificia che si affaccia sulla Statale 16.
Giuseppe Cameli è dunque il nuovo presidente dell’Associazione Torre Guelfa, nata nel 2009 per la tutela del “Parco Ristori” di Porto d’Ascoli, mentre il presidente uscente, l’avvocato Francesca Biancifiori rivestirà la carica di vice.
Il nuovo direttivo spera che con l’Amministrazione ci sia la possibilità di valorizzare il parco, cosa che, secondo Cameli, non è avvenuta in passato: “La vecchia Amministrazione di centrosinistra ci ha penalizzati rispetto agli altri parchi cittadini, probabilmente per dei dissapori con un assessore. Noi siamo felici che siano stati dati fondi agli altri parchi e che siano frequentati, chiediamo solo lo stesso trattamento per il parco Ristori”
“L’Associazione – prosegue Cameli – ha intenzione di realizzare un piccolo chiosco con i servizi, un percorso vita per chi vuole fare attività sportiva mentre i bambini giocano magari e infine potenziare i giochi già presenti. Basterebbe una cifra inferiore ai 50mila euro per realizzare tutto e magari si potrebbe anche trovare l’aiuto di qualche privato che compartecipi. Finora ci hanno dato circa 2mila euro l’anno e non sono stati sufficienti neanche per la recinzione, che abbiamo in parte pagato a spese nostre”.
Lascia un commento