Sanità, Uil Fpl Ascoli e Fermo esulta : “Un altro traguardo raggiunto”
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“Vero che l’utilizzo di questi strumenti, combinato al blocco dei licenziamenti, ha tenuto in piedi l’economia – spiega Claudia Mazzucchelli, segretaria generale della Uil Marche – ma è altrettanto vero che quando si è posti in cassa integrazione a zero ore, oltre alla riduzione di stipendio, non si maturano nemmeno i ratei di tredicesima e quattordicesima mensilità”.
Un dipendente con quattro mesi di cassa integrazione a zero ore sulla propria tredicesima si vedrà invece decurtati 556 euro medi (il 33,3% dell’importo); mentre con sei mesi di integrazione salariale a zero ore la decurtazione ammonta a 834 euro medi (il 49,9% del totale). Infine, se un dipendente è in cassa integrazione da aprile a dicembre, la decurtazione della sua tredicesima ammonterà a 1.503 euro medi (il 90 % del totale).
“È evidente – sottolinea la segretaria Mazzucchelli – che nella riforma più complessiva degli ammortizzatori sociali va rivisto il meccanismo della cassa integrazione, così come è evidente che una ripresa dei consumi e dell’economia interna non può che passare per una riduzione delle tasse a chi sicuramente le paga e cioè lavoratori dipendenti e pensionati, anche attraverso l’aumento delle detrazioni. Ciò produrrebbe un effetto positivo e immediato sulle buste paga come anche la detassazione degli incrementi contrattuali che chiediamo per i rinnovi dei Contratti nazionali di lavoro. Certo è più facile tassare i lavoratori dipendenti e i pensionati ma ciò è ingiusto, anche in considerazione dei circa 107 miliardi di euro che ogni anno sono evasi, e sicuramente non vantaggioso per i consumi interni.
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