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Vasco Errani ai saluti. Il Governo pensa a più poteri alle Regioni
ROMA – A settembre Vasco Errani potrebbe non ricoprire più il ruolo di commissario straordinario per la ricostruzione post terremoto. Non si tratterebbe comunque di dimissioni ma di un’uscita legata alla scadenza delll’incarico prevista per il prossimo 9 settembre. Con l’addio di Errani si apre per la ricostruzione una fase nuova gestita direttamente dalle Regioni. Errani ha spesso detto che, costruito insieme l’impianto normativo, l’incarico del commissario si sarebbe esaurito sulla strada di una nuova stagione all’insegna della “normalità” nelle funzioni di Regioni ed enti locali in considerazione anche delle scelte urbanistiche che andranno affrontate nei territori. Probabilmente lunedì, nella conferenza stampa che sarà tenuta alle 15 a palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni sul terremoto, si avranno notizie ufficiali. E nelle prossime settimane si deciderà come affrontare il passaggio.
Errani è stato ritenuto un mediatore in grado di far dialogare le diverse anime del Pd. Poi si è arrivati alla scissione nel partito e lo stesso Errani, il 25 febbraio scorso, ha annunciato il suo l’addio al Pd affermando la necessità di “un nuovo campo del centrosinistra”. Finito nella polemica per un audio nel quale si sfogava con i sindaci per i ritardi nella ricostruzione, Errani ha proseguito nel suo incarico arrivato ora quasi alla scadenza. E se davvero non ricoprirà più il ruolo di commissario alla ricostruzione, c’è da scommettere che il suo non sarà un addio alla vita politica. Una candidatura alle elezioni politiche con Mdp di Bersani? Chissà, per ora il dibattito sulle candidature è prematuro.