25 aprile, deposta una corona al Sacrario di Colle San Marco. Le parole di Fioravanti e Perini

ASCOLI-  Un 25 aprile diverso e celebrato in forma ridotta a causa della situazione emergenziale ancora in atto.

E’ stata deposta  una corona al Sacrario Partigiano di San Marco, alla presenza del Prefetto Stentella, del Sindaco Fioravanti e del Presidente provinciale dell’Anpi di Ascoli, Pietro Perini e della Vicepresidente della Regione Anna Casini ma senza partecipazione di pubblico, per la prima volta in 75 anni.

“A 75 anni di distanza, c’è un Paese da reinventare e un futuro da riscrivere. Chi poteva immaginare che le domande che i nostri nonni si ponevano al termine della Seconda Guerra Mondiale sarebbero state le stesse di oggi. Gli occhi spauriti di quegli italiani, che non sapevano come sarebbe stata la loro nuova vita, li ritrovo oggi nei volti e nelle parole dei miei concittadini: Lucia, Davide, Emidio, Anna e tanti altri che incontro in città o che mi scrivono. Sant’Agostino diceva: “Qualsiasi evento storico, per quanto nefasto possa essere, è sempre posto su di una via che porta al positivo, ha sempre un significato costruttivo”.I semi positivi continuano a germogliare anche oggi, mostrando i suoi frutti nel lavoro quotidiano del nostro personale sanitario, delle forze dell’ordine, dei volontari, di suore e sacerdoti a servizio delle loro comunità parrocchiali e di tutti i cittadini ascolani che – attraverso gesti di aiuto e solidarietà – rinnovano quei valori autentici di libertà e senso civico. Ne usciremo fuori. Tutti insieme. Più forti è più uniti” ha detto il sindaco Marco Fioravanti.
“Non mi va di usare il termine Festa quando intorno a me non vedo altro che desolazione e disperazione. Non può essere una Festa quando contemporaneamente si piangono migliaia di vittime assassinate da questo virus micidiale, quando milioni di persone sono in ansia per il loro futuro economico, oppure  quando un figlio non può accompagnare il proprio genitore nei suoi ultimi attimi di vita, quando un nipote ha salutato il proprio nonno con un ciao senza sapere che sarebbe stata l’ultima volta che lo avrebbe visto o peggio quando un genitore ha dovuto fare la stessa cosa con il proprio figlio” ha detto il presidente Anpi Pietro Perini
“Il 25 Aprile rappresenta per noi quello che rappresenta il 4 Luglio per gli americani o il 14 Luglio per i francesi ma non ho mai sentito un americano o un francese dire di essere contento di non poter ricordare una di queste ricorrenze al contrario, invece, ho avuto modo di leggere tantissimi commenti di certi personaggi compiaciuti del fatto che questo virus non permettesse di ricordare il 25 Aprile come si è sempre fatto” ha detto.
“Capiremo finalmente che per raggiungere dei grandi traguardi la nostra arma più potente è rappresentata dalla nostra Unità? La stessa Unità che 75 anni fa ci rese donne e uomini Liberi! Riusciremo finalmente ad impegnarci tutti per lasciare ai nostri giovani, in eredità, un mondo che sostituisca completamente questo schifoso che stiamo preparando loro?
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