A Centobuchi la centrale di stoccaggio delle macerie del sisma

La Regione ha requisito l’ex fonderia Straferro Centro Italia Srl e affidato l’intervento alla partecipata PicenAmbiente. Le operazioni di scarico dei detriti dovrebbero essere avviate la prossima settimane, dureranno un paio d’anni

MONTEPRANDONE – Le macerie dei Comuni del cratere sismico di Ascoli Piceno saranno stoccate nei capannoni di Straferro Centro Italia Srl, nella zona industriale di Centobuchi, frazione del Comune di Monteprandone. L’impianto è stato individuato dalla Regione Marche che ha affidato le operazioni di trasporto, stoccaggio, selezione e smaltimento del materiale delle zone terremotate alla società partecipata PicenAmbiente  SpA (nella foto di copertina uno dei tre ingressi, quello di via Ottantesima Strada, presidiato da un vigilante della Fifa Security, con la macchina rossa, che tiene a distanza i curiosi).

“L’operazione – spiega il sindaco di Monteprandone, Stefano Stracci – comporterà un movimento inusuale di automezzi, ci sarà da sistemare la viabilità. Le strade di quella zona  sono di competenza del Consind, noi daremo una aggiustata all’area di concerto con il Consind e la Provincia”.

La ditta Straferro Centro Italia Srl è in concordato preventivo, la Regione sta trattando con il Tribunale di Ascoli per l’affitto, sebbene la fabbrica sia già stata requisita.

La cancellata da cui accedevano i camion, in via del Lavoro

“La Regione Marche – racconta Leonardo Collina, amministratore delegato di PicenAmbiente –  ha fatto un decreto di occupazione d’urgenza del sito e ha deciso di affidare a noi la gestione delle macerie per il cratere della provincia di Ascoli Piceno, mentre il cratere di Macerata è stato assegnato alla Cosmari”.

Venerdì 10 febbraio a Collina sono state consegnate le chiavi dell’ex fonderia della zona industriale di Centobuchi.


L’ingresso laterale dell’ex fabbrica. In quest’ala del manufatto presumibilmente c’erano gli uffici

“Insieme alla Regione – dice ancora Collina – stiamo approntando il sito, stiamo procedendo all’adeguamento funzionale. La prossima settimana dovremmo avviare le attività di scarico. Secondo il decreto sul terremoto, le operazioni potranno andare avanti fino al 31 dicembre 2018, salvo proroghe”.

I mezzi della PicenAmbiente si recheranno nella zone devastate dal terremoto dove caricheranno pezzi di cemento, mattoni, tegole, pietre, vetro, elettrodomestici, mobilio e tutto quello che è stato travolto dal sisma. Le macerie verranno trasportate  nell’ex fabbrica Straferro Centro Italia Srl, dove il personale di PicenAmbiente procederà alla cernita. Il materiale inerte verrà smaltito, mentre  “gli elementi storici o di pregio come tegole, mattoni, pietre e di valore architettonico saranno recuperati e utilizzati per la ricostruzione”, conclude Collina.

L’ingresso di via del Lavoro chiuso con la catena

 

 

 

 

 

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