A San Benedetto parte il progetto “Climbing up”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La cooperativa Sociale “Hobbit”, insieme alla Fondazione Carisap, realizza il progetto “Climbing Up: salire la collina per vedere un nuovo orizzonte”. L’idea è realizzare un centro di aggregazione giovanile, di formazione e di lavoro per i ragazzi che hanno abbandonato la scuola. L’obiettivo è creare un luogo di aggregazione sociale e di riferimento per tutta la comunità e un particolare per le famiglie, i bambini e i giovani di San Benedetto, Grottammare, Acquaviva e Monteprandone. Al progetto partecipano anche altre associazioni locali quali la Polisportiva Gagliarda e “Capitani Coraggiosi”.

Loretta Marcozzi, della cooperativa Hobbit parla di “Progetto nato per valorizzare il centro La Contea, un fondo rustico con casa colonica annessa nel comune di San Benedetto .Inizialmente l’area era abbandonata ed è stata poi valorizzata rendendo possibile una nuova struttura che è diventata un’area multifunzionale” dice Loretta Marcozzi “ Nella struttura ci sono anche animali come asinelli, galline e un orto creato da un ragazzo che ha sostituito gli arresti domiciliari con il lavoro nella nostra struttura”. Sono in ballo una serie di proposte educative quali laboratori didattici ricreativi e manuali che avranno come tema attività con la flora e la fauna, attività teatrali e attività sportive, brevi esperienze lavorative per i minori che hanno superato i 16 anni con il fine di formulare una proposta adeguata all’età ma anche il potenziamento del servizio di assistenza domiciliare del Comune di San Benedetto attraverso l’inserimento dei minori nel centro di aggregazione allo scopo di aprire per loro delle prospettive nuove e di proporre legami positivi. Dal 5 febbraio ci saranno anche momenti di doposcuola nel pomeriggio per i ragazzi di elementari, medie e superiori.

“Completeremo il recupero dell’area con piccole squadre di intervento” dice Loretta Marcozzi “Per alcune di queste attività sfrutteremo l’immenso fondo rurale anche perché l’ambiente può essere una risorsa efficace. Spesso all’interno della famiglia si creano contesti contorti e questa può essere un tipo di esperienza efficace a favore della loro educazione. Il filo conduttore è l’educazione per dare una risposta all’analfabetismo affettivo che colpisce giovani e adulti. Con questo progetto vogliamo dare un’occasione di scambio alle famiglie offrendo speranza e serenità in situazioni non facili”. Nella struttura ci saranno operatori specializzati in vari ambiti e anche psicologi ed educatori.

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