Accordo di collaborazione con l’Erap per l’utilizzo di alloggi sfitti da destinare all’emergenza migranti

Casa monticelli

Sottoscritto dal Prefetto di Ascoli Piceno, Carlo De Rogatis, e dal Presidente di Erap Marche, Saturnino Di Ruscio, un accordo di collaborazione finalizzato alla realizzazione di un progetto sperimentale di accoglienza a carattere sociale rivolto alle fasce deboli della società, in particolare alle persone migranti richiedenti la protezione internazionali in arrivo nel territorio provinciale.

L’accordo stipulato garantisce evidenti vantaggi per entrambi gli Enti firmatari.

Da un lato, il Presidio provinciale di Ascoli Piceno di Erap Marche ottimizza la gestione finanziaria di quegli alloggi disponibili ed agibili, perché non oggetto di interventi manutentivi, nonché tra quelli attualmente inutilizzati dai Comuni per le esigenze di edilizia residenziale pubblica, anche per via della mancanza di graduatorie attive tra i residenti, aspiranti locatari. La normativa regionale prevede, al riguardo, la possibilità di riservare alloggi per categorie speciali e per fronteggiare situazioni di particolare criticità ovvero per realizzare progetti di carattere sociale in accordo con altri enti ed associazioni. La messa a disposizione di tali alloggi comporterà la corresponsione di un canone pari a quello massimo dell’edilizia sovvenzionata, a carico dell’operatore economico che verrà individuato dalla Prefettura all’esito di apposite procedure di gara.

La Prefettura, dal suo canto, in considerazione della deliberazione dello stato di emergenza su tutto il territorio nazionale – a seguito dell’eccezionale incremento dei flussi di migranti attraverso le rotte del mediterraneo e del costante flusso di ingressi dalla “rotta balcanica” attraverso le frontiere terrestri – allarga in tal modo la rete di accoglienza, già messa a dura prova dalla emergenza ucraini ed afghani, ed incrementa il numero di posti migranti da destinare ai richiedenti la protezione internazionali in arrivo nel territorio provinciale.

Il progetto avrà una durata sperimentale di due anni e si concretizzerà in rapporti contrattuali stipulati in via temporanea, perdurando la situazione di mancato utilizzo degli alloggi di edilizia pubblica da parte dei Comuni.

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