Alberi sradicati dal vento, giù tegole e pietrame

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Come se non bastassero le scosse, la più forte di magnitudo 3.8 fra Pievebovigliana e Pievetorina, nell’area marchigiana del cratere sismico il problema ora è il vento. Forti raffiche dal nord al sud della regione hanno sradicato alberi, abbattuto tegole e comignoli pericolanti, e costretto i vigili del fuoco di Macerata, Ascoli Piceno e Fabriano a decine di interventi per mettere in sicurezza le tensostrutture e le coperture provvisorie degli edifici danneggiati dal terremoto. Oggi, domenica, molte messe si celebrano all’aperto, sotto dei tendoni come a Fabriano, o nelle poche chiese nuove e agibili: chiusi i principali edifici di culto a Camerino, San Severino Marche, Tolentino, e anche ad Ascoli Piceno.

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