Arquata Potest al lavoro per il recupero dell’Antica Fornace di Pretare

Nonostante il lockdown “arancione”, Arquata Potest inizia il lavoro di recupero dell’Antica Fornace di Pretare ad Arquata.

Una struttura che si trova in posizione panoramica ai piedi del Monte Vettore, lungo la strada per Castelluccio Di Norcia 1452 metri e che si trova nei pressi di un’ampia area di sosta che può avere un grosso potenziale per rilanciare il trekking in quelle zone.

“Ci passano già sia il G.A.D.A. (Grande Anello di Arquata) che il Cammino nelle Terre Mutate. Il nostro obiettivo è quello di farci transitare anche altri cammini, per portare quanti più visitatori possibile tra il Parco Nazionale dei Monti Sibillini
e l’ Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Abbiamo perciò deciso di puntare su questo angolo di paradiso, dove nelle lunghe notti d’estate ti sembra davvero di toccare le stelle con un dito” spiega Arquata Potest.

“L’obiettivo, nel nostro piccolo, è quello di riqualificare l’area, realizzandovi alcune migliorie e facendola così conoscere ai più, anche tenendo presente che ogni 3 anni a Pretare si celebra la “Discesa delle Fate”, e la prossima edizione sarà proprio nell’agosto 2021. Ci teniamo a specificarlo: non abbiamo i soldi per ristrutturare la Fornace, che pure ha subìto ingenti danni dal terremoto del 2016. E, anche per realizzare i futuri interventi che abbiamo individuato, siamo alla ricerca di potenziali investitori e/o bandi che possano fare al caso nostro” spiegano.

“Però intanto vogliamo mettere l’accento su un simbolo di Arquata mettendoci la faccia, le braccia e il portafogli, avviando più interventi volti a riqualificare, passo dopo passo, un luogo che merita sicuramente maggiore attenzione.
La speranza è che, negli anni, anche la Fornace possa rinascere meglio di prima.E allora ecco che ci siamo messi all’opera, cominciando col rifare totalmente 50 metri di staccionata. La staccionata precedente cadeva ormai a pezzi e conferiva all’area un senso di trascuratezza. Abbiamo pensato, perciò, di intervenire perché è proprio curando i dettagli che col tempo si potrà puntare sempre più in alto” dicono.
Questo primo intervento è stato in buona parte finanziato dal Comitato Sisma Centro Italia (Confindustria,Cgil, Cisl, Uil)

CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro e l’Associazione Villa Cagnano e il suo presidente Emidio Piccinini , che hanno voluto destinare al progetto una parte dei fondi ricevuti dal CSCI.
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