Arquata Potest completa il Grande Anello di Arquata

L’Associazione “Arquata Potest”, nel portare a termine il recupero dell’antico sentiero tra le frazioni di Piedilama e Pretare, ha ultimato il G.A.D.A. (Grande Anello Di Arquata), un unico tracciato che attraversa i paesi del Comune dei 2 Parchi Nazionali. 

Con 50 km di lunghezza, il percorso si sviluppa a cavallo tra il Parco Nazionale del Gran Sasso – Monti della Laga, partendo da Trisungo e risalendo lungo castagneti secolari per poi rientrare sul versante del Parco dei Monti Sibillini, riscendendo dalle falde del Monte Vettore lungo i pendii del Ceresa.

Il tracciato attraversa le frazioni di Arquata, martoriate dal sisma ma dove finalmente iniziano a vedersi i primi cantieri prendere il via, almeno nelle zone non perimetrate.

L’obiettivo di Associazione Arquata Potest si è terminato dopo 4 anni segnati da numerose difficoltà legate alle zone rosse (vuoi per il sisma, vuoi per il covid).

Nel giugno 2017, infatti, all’indomani della rimozione dell’evacuazione del Comune, i volontari decisero di portare avanti questo ambizioso progetto col triplice intento di aiutare le attività rimaste sul posto, recuperare la storia millenaria del luogo riaprendo sentieri percorsi dai propri avi, e soprattutto mantenere accesi i fari sulle zone colpite dal sisma.

Ed effettivamente, ora che negli ultimi mesi la ricostruzione inizia a muovere i primi passi, per questi territori è finalmente possibile guardare al futuro con maggiore ottimismo.

L’opera di ripristino del tracciato tra Piedilama e Pretare è stata realizzata grazie all’impegno dei volontari Francesca Olini, Paolo Izzi, Monica Piergiovanni, Alessandro Piermarini, Marco Cappelli, Giacomo Stoppo, Lucrezia Piermarini, Sante Corradetti, Valerio Maior, Danilo Giuliani e Carlo Ambrosi, come sempre guidati dal maratoneta e scrittore Vittorio Camacci.

Il terremoto, del resto, non ha intaccato la bellezza naturalistica di questi luoghi. In particolare quest’ultimo chilometro ripulito passa di fianco all’antico mulino di Pretare e attraversa Fonte Sant’Egidio, una pòlla d’acqua naturale che sgorga ai piedi di un enorme masso.
L’acqua della fonte, che deve il nome al patrono di Piedilama, non solo è potabile ma è ritenuta anche miracolosa dagli abitanti del luogo che erano soliti darla da bere agli ammalati o usarla per gli impacchi.

Proprio su questi pendii transitava peraltro l’antica Salaria Gallica, il diverticolo della Salaria Romana che, nei pressi di Trisungo, entrava nell’entroterra verso i territori prevalentemente abitati da popolazioni di origine celtica. I toponimi sono ancora lì a ricordarcelo: dal “Passo del Galluccio” a “Montegallo”, fino ad arrivare sull’Adriatico nei pressi di “Senigallia”.


Si aprono così nuove opportunità per gli appassionati di trekking, i quali possono peraltro trovare informazioni, foto, mappa e traccia GPS direttamente sul sito:
https://www.arquatapotest.it/g-a-d-a-grande-anello-di-arquata-completo/

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