Ascoli, il “Kun” Monachello si presenta: “Ho fame e voglia di lottare, sono pronto”

ASCOLI PICENO – L’Ascoli si rinforza in attacco con l’arrivo di Gaetano Monachello. Il centravanti arriva con la formula del prestito con diritto di riscatto e contro riscatto. Nella sede di corso Vittorio Emanuele, il classe ’94 è stato presentato dal direttore sportivo Cristiano Giaretta: “Di Gaetano ci è piaciuto subito il suo entusiasmo; pensiamo che sia il momento della sua esplosione. Con l’Atalanta parleremo del suo futuro a fine campionato”.

Soddisfazione nelle prime parole con la maglia bianconera da parte di Monachello: “Ho sempre parlato chiaramente, anche se avevo più richieste il mio obiettivo era venire in questa bella piazza dove si può far bene. Ho fame e voglia di lottare; avendo avuto dei problemi fisici non ho potuto esprimere il mio valore in campo, ma adesso voglio ripartire. Sono subito rimasto colpito dal ambiente, qui non manca niente ed tutto è super organizzato. Darò il massimo per l’Ascoli”. Mentre Martinho ha scelto  il numero 37, Monachello ha optato per la maglia numero 45: “E’ una storia lunga che mi lega a mio nonno che si chiamava come me, ma preferisco non parlarne perchè altrimenti mi commuovo. Ho anche un tatuaggio che me lo ricorda, nonchè la sua immagine disegnata sulla scarpetta che mi regalò anni fa”. Di certo per un giovane la guida tecnica di un trainer come Serse Cosmi non può che aiutare in un campionato come quello cadetto: “Mi ha colpito subito la voglia del mister per raggiungere la salvezza. È uno staff perfetto che, sono convinto, mi gioverà molto. Anche con i compagni mi sono trovato subito bene. Di quelli presenti in rosa ho giocato contro Rosseti e Ganz, che merita un pronto riscatto. La classifica è molto corta, la B è strana e bisogna essere umili a mantenere un certo equilibrio, mantenendo sempre alta la concentrazione”.

Sulle sue esperienze passate Monachello afferma: “Ho girato molto ma ho voluto subito tornare in Italia dopo aver imparato bene l’inglese. Mi sento pronto per essere un leader perché le esperienze mi hanno fa crescere anche sotto l’aspetto umano. Mi sono sempre allenato e sono pronto anche per giocare già a partire da sabato. Il Cittadella è una squadra organizzata, bisognerà stare attenti”. Infine alcuni aneddoti: “Il mio soprannome è “Kun”, che mi è rimasto dai tempi della nazionale. La mia famiglia mi ha seguito tanto, a loro devo molto; ho già trovato casa in centro. Il mio idolo era Ronaldo e non ho una squadra del cuore. Al Monaco sono stato allenato anche da Ranieri ma non ho potuto dire la mia visti i campioni presenti in rosa. Era destino fare questo matrimonio, ora sono in debito perché all’Ascoli devo tutto”.

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