Ascoli, San Benedetto e Grottammare sono le località più richieste per cercare casa

ASCOLI PICENO – Il mercato immobiliare del Piceno, da gennaio a dicembre, è stato caratterizzato da un valore complessivo di compravendite che supera i 188 milioni di euro. Tra le località più richieste dove cercare casa ci sono Ascoli, San Benedetto e Grottammare. Sono i numeri diffusi dalla Banca del Dato Immobiliare, realizzata dal Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Ascoli Piceno in collaborazione con Tecnoborsa, il Tribunale di Ascoli, l’associazione E-Valuations di cui Ascoli Piceno è Sezione Territoriale e con l’attiva e fondamentale collaborazione dei Notai.

Dopo la sufficiente performance del 2016 rispetto al 2015, l’intera territorio provinciale segna il passo nel 2017. I capitali investiti lo scorso anno, pari a 188,7 milioni di euro, diminuiscono del 6,4 per cento rispetto al 2016 ma sono superiori del 9 per cento rispetto a tre anni fa. Nel complesso, dunque, il buon risultato del 2016 sul 2015, dove si è registrato un incremento del 17 per cento, non è stato replicato nel 2017 che anzi, perde il 6,4 per cento mantenendo comunque un segno positivo dall’inizio del periodo di analisi.

Analizzando i diversi segmenti che caratterizzano il mercato immobiliare quello residenziale incide per il 75 per cento degli investimenti totali, ovvero 423,7 milioni di euro su un totale di 563,3 milioni di euro con risultati più soddisfacenti e capitali investiti lo scorso anno pari a 145,9 milioni di euro, limitati all’1,2 per cento in più rispetto al 2016 ma che sale al 9,3 per cento rispetto al 2015. Frenano in modo preoccupante, ma prevedibile, i segmenti produttivi che tornano ai livelli di tre anni fa.

Tra i Comuni che hanno movimentato l’immobiliare con più di 3 milioni di euro, ci sono: Ascoli Piceno con 48,5 milioni di euro, meno 16,6 per cento sul 2016 e più 3 per cento sul 2015; Folignano con 6,7 milioni di euro, più 76% sul 2016 e più 6 per cento sul 2015; Grottammare con 17,3 milioni più 22,6 per cento sul 2016 e meno 10 per cento sul 2015; Monsampolo del Tronto con 3 milioni di euro, più 266 per cento sul 2016 e più 27 per cento sul 2015; Monteprandone con 14,9 milioni euro, più 7,2 per cento sul 2016 e più 22 per cento sul 2015; Offida con 3 milioni di euro, più 18,1 per cento sul 2016 e meno 5 per cento sul 2015; San Benedetto con 67,7 milioni di euro, meno 9,9 per cento sul 2016 e più 26 per cento sul 2015; Spinetoli con 3,1 milioni di euro, più 7,8 per cento sul 2016 e meno 13 per cento sul 2015.

“Purtroppo ci sono ancora dei problemi irrisolti legati anche alle incertezze della ricostruzione post sisma e le tempistiche burocratiche – commenta Leo Crocetti Presidente del Collegio Geometri di Ascoli –. Inoltre, il sistema economico sociale paga l’abbandono del territorio da parte di troppi insediamenti produttivi importanti che sono stati delocalizzati e oggi non è ancora ristrutturato per mettere a rilancio i segmenti produttivi e commerciale. Riscontriamo ancora serie difficoltà di accesso al credito”.

Grazie alla Banca del dato immobiliare il Collegio Geometri di Ascoli è il primo in Italia a diffondere i dati sull’andamento delle compravendite degli immobili sia con le quantità di capitali investiti, sia con il numero delle transazioni (ho aggiunto questo perché l’AdE pubblica lo stesso lavoro ma solo con il numero delle compravendite). Si tratta di uno strumento importante per analizzare l’andamento del comparto a livello generale.

Confidiamo nella continua collaborazione con l’Ordine dei Notai, Dottori Commercialisti e Avvocati, sperando di riuscire a coinvolgere anche gli altri Ordini Professionali per promuovere Progetti e iniziative volte al rilancio e attrazione d’interesse nella Provincia e sollecitare gli investitori a una maggiore fiducia nel territorio.

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