Assoalbergatori, il neopresidente Mozzoni: «Orgoglioso di ricoprire la carica che fu di mio padre. Puntare sul digitale»

Nicola Mozzoni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Fresco d’investitura, subentrando a Gaetano De Panicis, della carica di presidente, in seno all’associazione di categoria, abbiamo intervistato Nicola Mozzoni. Con lui abbiamo avuto modo di spaziare dalle emozioni per la nomina, ai cambiamenti programmatici che vorrà apportare.

«Emozioni o sensazioni per la nomina? Sono davvero orgoglioso. Questo è il termine che userei in questo momento. Sono orgoglioso di ricoprire la carica che fu di mio padre. Questo mi fornisce un ulteriore slancio e mi mette nella predisposizione di spendermi del tutto nell’associazione.

Che tipo di contributo potrò portare? Mi piacerebbe fare dei cambiamenti, che non vuol dire rinnegare il passato o il lavoro che altri presidenti hanno fatto negli anni. Sicuramente dobbiamo puntare sul digitale, rimetter mano alle pagine social ed al sito dell’associazione. Dobbiamo spenderci per delle operazioni di marketing mirate, ricalcando il nostro target turistico. Naturalmente dovremo utilizzare tutto quello che possibile per perorare la causa, ho in mente degli influencer o social media manager. Sotto quest’ottica, credo che abbandoneremo la stampa dei pieghevoli illustrativi.

Ormai penso sia chiaro che San Benedetto abbia come modello turistico lo stampo familiare. Il nostro turista medio è una famiglia, di età che oscilla dai 35 ai 45 anni. Per famiglie intendiamo i nuclei di quattro o cinque componenti, ma anche giovani coppie.

La stagione che abbiamo attraversato è stata sicuramente non esaltante, con il numero di presenze che è sceso, almeno, del trenta per cento. Ma non abbiamo tempo per lamentarci, sicuramente c’è chi sta molto peggio di noi. In questo momento siamo quasi tutti chiusi, visto che siamo in piena destagionalizzazione. Chi è rimasto aperto, riesce a farlo perché ha una conduzione prettamente familiare. Colgo l’occasione per ringraziare e sottolineare l’apertura del “Maestrale” – si è candidato ad ospitare i positivi asintomatici in Riviera, ndr -.
Quello che mi interessa è che tutte le realtà coinvolte nel turismo, sia l’ITB che i ristoratori, abbiano chiaro il tipo di turista che è interessato a venire qui. Questo può permetterci di fare iniziative sinergiche e funzionali, cercando di rilanciare il nome della città.
Spesso ci siamo crogiolati sul fatto che avessimo il dato più forte come presenze turistiche nelle Marche, ma, ormai, Senigallia, ad esempio, è lì con noi.

Quest’anno abbiamo assistito ad un flusso turistico, causa Covid, diverso. Siamo riusciti ad attirare chi, in parte, era solito trascorrere le proprie ferie all’estero ed ha avuto modo di restare colpito dalla città.

Questo mi permette di toccare il tema dell’offerta. Per quanto riguarda il mercato estero credo che abbiamo perso quel treno. Ma questo non è colpa, ritengo, nè delle varie amministrazioni, nè di chi mi ha preceduto. Nelle Marche è sempre presente un problema infrastrutturale (aereoporti, ad esempio), questo ha reso arduo riuscire a calamitare qui quel tipo di vacanziere.

Chi viene in Riviera nei primi mesi estivi, può andare incontro all’impossibilità di essere al mare tutti i giorni – è freddo, magari, ancora e può piovere, ad esempio -. Questo deve spingerci ad allargare l’offerta, facendoci render conto che dobbiamo riuscire a cooperare con le realtà dell’entroterra. Il contributo di tutte le ricchezze disseminate nel Piceno sono fondamentali per offrire un pacchetto sempre più completo».

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Zona arancione, Acquaroli: "Il nostro Rt era a 1,01 alla fine di ottobre"

Articolo Successivo

Luminarie da 76mila euro, Marini: «Imprese e famiglie stanno a guardare»