Biodigestore, Italia Viva: “La comunità territoriale sia informata su un progetto così importante”

Si è tenuta l’Assemblea degli Iscritti Italia Viva della Provincia di Ascoli per che ha avuto per oggetto la realizzazione di un impianto Biodigestore nel territorio di riferimento.

“E’ ormai assodato che il biogas è una delle fonti energetiche più importanti per il raggiungimento in Italia degli obiettivi europei fissati dalla UE, con il 20% di energia da fonti rinnovabili sul consumo energetico lordo e il 10% sul consumo energetico finale sul settore dei trasporti. (fonte Legambiente). – afferma Maria Stella Origlia, coordinatrice provinciale del partito- Il Biogas, se confrontato con altre bioenergie, presenta un elevato rendimento energetico ed elettrico oltre ad essere una fonte energetica complessa che impiega una vasta gamma di materie prime tra residui agricoli, zootecnici, agroindustriali e rifiuti solidi urbani – Aggiunge la Origlia-

Gran parte degli intervenuti all’assemblea conviene nel fatto che Italia Viva sposa in pieno questo tipo di investimenti sul territorio nazionale anche in ottica di implementazione dell’economia circolare. Nel rispetto dei vari compiti e ruoli dei livelli istituzionali, Italia Viva ritiene che gli Enti preposti debbano favorire scelte di localizzazione coerenti con i vincoli ambientali, processi partecipativi della cittadinanza che insiste sui territori interessati, pianificando programmi che facilitino una corretta accettazione da parte delle comunità che dovrebbero trarne beneficio.

La localizzazione di tali impianti, dovrà garantire i benefici economici verso coloro che contribuiscono con i tributi di riferimento, la sostenibilità in ordine agli aspetti sanitari e di sicurezza impliciti e il concetto di “prossimità” quale valore significativo nell’economia di quanto si andrà a realizzare.

A prendere la parola la fra gli intervenuti anche Fabio Urbinati, membro dell’Assemblea Nazionale del partito ed ex Consigliere Regionale, che, in accordo con le posizioni dei partecipanti, evidenzia che è ormai improrogabile la realizzazione di un impianto di questo tipo nel nostro territorio, evitando così di conferire fuori regione i rifiuti, soprattutto quelli relativi alla raccolta differenziata, che comportano un aggravio di spesa per i cittadini.

Lo stesso ribadisce che nel Piceno circa il 90% dei rifiuti si produce tra la Vallata del Tronto e la Riviera, con il 54% solo sulla costa: come altri, Urbinati evidenzia come condizione non trattabile che i primi a dover beneficiare di questo nuovo impianto siano i cittadini del Piceno, soprattutto in ottica di riduzione della tassa sui rifiuti.

“A seguito di notizie riportate dalla stampa nelle ultime settimane, dove si apprende della realizzazione di un impianto di biodigestione nel Piceno, pur ribadendo il totale appoggio alla realizzazione di una infrastruttura così importante, rincresce, afferma Urbinati, dover apprendere del progetto di Force di cui si parla in questi giorni sui quotidiani; un fatto insolito che le istituzioni e i partiti non siano stati informati di un iter che la Provincia porta avanti da più di due anni”

“Al contrario, concludono, occorre adoperarsi affinchè la comunità sia informata su un progetto altamente rilevante per questo territorio ed impedire, proprio perché non informata correttamente, di fomentare posizioni fortemente oppositive, facilmente superabili se si rendessero i cittadini partecipi di questi processi”

E’ pertanto da scongiurare l’ipotesi che si ripeta ciò che è accaduto con l’Ospedale unico o di Vallata che ha occupato il dibattito pubblico tra partiti (tutti) per più di un decennio, creando disorientamento e contrasti anche tra i cittadini, solo perché i decisori politici e le amministrazioni ne hanno fatto una bandiera politica o un elemento di contrasto.

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