Cacia: “Avrei voluto chiudere la carriera con l’Ascoli, resta una ferita aperta”

ASCOLI PICENO – “Ad Ascoli avrei voluto chiudere la carriera, ma purtroppo non è stato possibile”. A parlare è stato l’ex attaccante bianconero, attualmente al Cesena, Daniele Cacia, che ha parlato in esclusiva al Corriere di Romagna.

“L’esperienza ad Ascoli è cominciata male perchè sono arrivato in mezzo ad un mare di problemi che mai avevo visto altrove- dice Cacia – poi è diventata un’esperienza coinvolgente. Ad Ascoli sono riuscito a trovare una dimensione forse mai trovata prima. Fino al 1 marzo 2016 avevo segnato soltanto 4 gol, poi dalla gara con il Modena ne feci tredici in due mesi. Non saprei neppure spiegare cosa successe davvero, però si creò un legame incredibile. Di sicuro fino a gennaio non c’era amalgama tra vecchi e nuovi, poi nel girone di ritorno ci siamo guardati negli occhi e da quel momento si è formato un gruppo: io, Giorgi, Bianchi, Lanni, Mengoni. Siamo stati talmente bravi che ci hanno seguito tutti. Quella di Ascoli resta una ferita aperta, anche se ora le acque si sono un po’ calmate. Avevo trovato una dimensione ideale, ma qualche persone soffriva questa cosa e di conseguenza, visto che i numeri in campo non erano sufficienti per farmi fuori, si è pensato di inventare qualche frottola, facendo passare Cacia, ma anche gli altri giocatori che ho citato, come il problemi di questo bellissimo biennio. Il pericolo maggiore dell’Ascoli? E’ l’ambiente, spesso diventa una cosa sola con la squadra. Nella mia carriera ho giocato tantissime gare da ex, ma domani sarà un’emozione particolare. Con la gente mi sono lasciato bene, mi aspetto una bella accoglienza. Le offerte arrivate a gennaio? Quella della FeralpiSalò era importante, ma credo di poter dare ancora tantissimo in Serie B”.

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Handball Monteprandone, per la salvezza serve un miracolo

Articolo Successivo

Maltempo, rinviate tutte le gare dall'Eccellenza fino alla Terza Categoria