Caos FI, piovono candidati dall’alto: Ceroni si dimette. Ferretti in campo

ANCONA – Caos Forza Italia nelle Marche. Dai piani alti del partito azzurro è stato deciso di  escludere da una posizione eleggibile il senatore e coordinatore regionale Remigio Ceroni (foto), nonché il consigliere nella Regione Marche Piero Celani. E Ceroni si è dimesso dall’incarico di partito. Catapultati nei collegi Marchigiani, il direttore del Qn-Resto del Carlino Andrea Cangini (ormai ex), Marcello Fiori (responsabile enti locali) e Simone Baldelli (deputato uscente). Per quanto riguarda Ascoli entra in pista la vicesindaco di Guido Castelli, Donatella Ferretti. Nessun nome per San Benedetto del Tronto.
La svolta nel pomeriggio di sabato 27 gennaio quando si è diffusa la notizia che Cangini si era dimesso dal Qn-Resto del Carlino per candidarsi al proporzionale al Senato Marche sud, soffiando la prima posizione proprio a Ceroni. Dietro a Cangini potrebbe andare la coordinatrice provinciale di Fermo Jessica Marcozzi. Il collegio al Senato Marche sud dovrebbe essere appannaggio di  Graziella Ciriaci, ex consigliera regionale. Nel proporzionale alla Camera Marche sud sembra sia stato piazzato in prima posizione Simone Baldelli e subito dietro al deputato uscente la vicesindaco di Ascoli Piceno Donatella Ferretti. Non è finita: riappare all’improvviso Marcello Fiori piazzato in pole position al proporzionale alla Camera Marche nord.
Immediata la reazione di Ceroni che ha annunciato le dimissioni con uno scarno comunicato stampa dell’Ansa. Questo il testo: “Remigio Ceroni si è dimesso dall’incarico di coordinatore regionale di Forza Italia. Lo riferisce lo stesso Ceroni che ha comunicato la sua decisione  con una nota al presidente del partito Silvio Berlusconi. A  seguito delle dimissioni di Ceroni, anche Barbara Cacciolari,  vice coordinatrice regionale di FI Marche, ha comunicato di aver cessato ogni rapporto e attività di partito“.
E’ evidente che, con tre candidati catapultati dall’alto e piazzati nelle posizioni migliori, a Ceroni non restava altro che lasciare l’incarico, se non come protesta almeno come segnale politico. Insomma, Forza Italia nelle Marche senza più guida.

 

 

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