Castelli: "Voterò no al referendum costituzionale di autunno"

“Voterò no al referendum costituzionale di autunno. Perché non voglio che i sindaci
diventino prefetti, e non voglio che i Comuni siano aboliti di fatto o trasformati in bancomat del governo di Roma”. Lo dice a chiare lettere il sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, che non si accontenta di votare no, ma dal sito dell’Huffington Post annuncia anche che si fara’ promotore di un Comitato per il no, a cui invita tutti i sindaci ad aderire.

Il presidente della Fondazione Anci-Ifel è convinto del fatto che il ruolo di Comuni e sindaci debba restare centrale nel rapporto tra cittadini e istituzioni: “In molte materie della vita pubblica– sostiene Castelli- è consigliabile che le decisioni vengano prese nel luogo istituzionale più prossimo a quello dove vivono e operano i destinatari delle stesse. La riforma costituzionale su cui saremo chiamati a esprimerci in autunno pone invece una pietra tombale su ogni residuo di autonomia locale ancora rintracciabile nel nostro Paese”.  Il primo cittadino del capoluogo piceno boccia in pieno la riforma costituzionale di Renzi per tre motivi: affida in via esclusiva allo Stato la competenza in materia di coordinamento della finanza pubblica, stabilisce che i tributi propri sono stabiliti (ed applicati) dai Comuni, dalle città metropolitane e dalle regioni secondo quanto disposto direttamente dalla legge dello Stato e, da ultimo, esclude il nuovo Senato da ogni
valutazione sui temi legislativi che riguardano la finanza locale, i costi ed i fabbisogni standard.

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