Ceriscioli riferisce su emergenza sisma e neve; minoranza esce dall’aula

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Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha commentato l’uscita dall’aula del consiglio regionale da parte delle opposizioni affermando: “Mi sembrava importante dare dati e fatti su cui poi l’opposizione può innescare la sua azione”. La minoranza infatti, ha abbandona in blocco l’aula prima che il governatore iniziasse a fare il punto sulla gestione del terremoto. Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord escono, dentro resta il consigliere di minoranza Mirco Carloni (Ap). A motivare la decisione politica il consigliere regionale Piero Celani (Fi): “L’opposizione dal 24 agosto vive un forte disagio perchè è stata semplice spettatrice della gestione dell’emergenza terremoto. Non siamo stati per nulla coinvolti. Avremmo voluto andare sui territori a protestare ma il senso di responsabilita’ che ci contraddistingue ci ha consigliato di non farlo. Non vogliamo mancare di rispetto al presidente Ceriscioli, che vediamo provato anche per colpe non della Regione, ma vogliamo farci sentire”

Secondo il governatore l’emergenza sisma e neve è stata accompagna da un flusso di informazioni, alcune giuste, molte sbagliate. E in particolare ha invitato alcuni parlamentari a documentarsi prima di parlare. “Qualcuno ha protestato per l’uso di fondi per l’emergenza –  ha dichiarato Ceriscioli – per la campagna di comunicazione turistica. Ma non è vero. Stiamo usando i fondi per il turismo in modo da rafforzare la comunicazione in questo settore per contrastare gli effetti indiretti del terremoto e portare nelle Marche più persone, a fronte di un numero di prenotazioni bassissimo”. Ceriscioli ha ringraziato Rai e Mediaset che hanno offerto spazi a prezzi solidali, ad un decimo del loro valore.

La Protezione civile è un sistema – continua il governatore delle Marche – una grande macchina che coinvolge tutte le forze in campo. La neve è caduta fino ad arrivare, in certe zone, da un minimo di 1,80 metri a 4,5 metri in due giornate, e le nuove scosse di terremoto del 18 gennaio hanno determinato un’emergenza senza precedenti nelle Marche, a cui il sistema della Protezione civile regionale si è dovuto adeguare. Circa 1.330 persone hanno lavorato il primo giorno sul terremoto, un numero molto grande – ha rilevato – mentre già la domenica si è arrivati a 1.600 unità, 259 mezzi”.

Altro nodo, i guasti dell’Enel, che hanno lasciato migliaia di persone senza luce: “La Regione ha diffidato l’azienda elettrica. Particolare attenzione è stata dedicata ai corsi d’acqua e alle slavine, con un monitoraggio costante. L’emergenza è stata gestita in maniera ottimale. E’ chiaro che dal sistema sono emerse criticità, in cui io leggo anche un significato politico: il sistema è comunque cambiato, i Comuni e le Province non sono più quelli di un tempo. Il sistema Paese allora deve farsi delle domande. Occorre garantirsi risorse sicure a cui attingere nel momento dell’emergenza”.

“Non credo che da parte della Giunta ci sia stato un atteggiamento di chiusura verso le opposizioni e in generale verso coloro che volevano dare una mano. Le difficoltà sono tante e l’esasperazione delle popolazioni di fronte ad un’emergenza che sembra non finire mai è comprensibile – ha aggiunto – ma da qui a sette giorni tutto il pacchetto per la ricostruzione sarà disponibile. Il governo sta elaborando un nuovo decreto che dovrebbe vedere la luce questa settimana”.

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