Cna: dazi Trump minacciano export delle Marche

ANCONA – Calzature, macchine agricole, armi e munizioni, le eccellenze agroalimentari sono i prodotti delle Marche che hanno conquistato il mercato statunitense. Ma il protezionismo Usa minaccia l’export marchigiano. A lanciare l’allarme è la Cna Marche, dopo l’annuncio di Trump di dazi su alcune merci provenienti dall’estero: nel mirino moda, meccanica, lavorazioni dei metalli, agroalimentare.

Nel 2016, secondo le elaborazioni del Centro Studi Cna Marche su dati Istat, le imprese marchigiane hanno esportato negli Usa merci per 756 milioni di euro, +3,3% rispetto al 2015. A fare la parte del leone la meccanica con 215,2 milioni di euro e la moda con 196,3 milioni di euro. Subito dietro i prodotti metalliferi con 98,1 milioni di euro. Per l’agroalimentare gli statunitensi hanno acquistato dalle Marche prodotti per 15,7 milioni di euro.

Sempre nel 2016, le Marche hanno importato dagli Usa merci per 147,8 milioni di euro per un saldo commerciale in attivo di 608 milioni di euro. L’import per il 50% riguarda prodotti farmaceutici, seguiti dai mezzi di trasporto (soprattutto aerei ed elicotteri) con il 12% per cento.

Siamo preoccupati – dice il presidente Cna regionale delle Marche Gino Sabatini – perchè gli Stati Uniti rappresentano il quarto Paese per destinazione delle merci prodotte nelle Marche e la guerra commerciale decisa da Trump rischia di colpirle pesantemente. Infatti moda, meccanica e prodotti in metallo sono le principali voci dell’export marchigiano negli Usa. Se si considera anche l’agroalimentare, si arriva al 70% di tutte le merci esportate negli Usa lo scorso anno. Mettere dazi su questi settori significa mettere un freno gigantesco alla vendita di prodotti marchigiani perchè il loro costo sarebbe destinato ad impennarsi e non sarebbero più appetibili per i consumatori americani“. In particolare – aggiunge Sabatini – “negli Usa sono richiestissime le nostre calzature che coprono il 73,6% delle esportazioni della moda. Tra i prodotti della meccanica particolarmente apprezzate sono le macchine agricole (38,7% dell’export del settore). Infine, tra gli articoli in metallo, il 70,6% degli acquisti statunitensi è rappresentato da armi e munizioni con 69,2 milioni di euro. Una stretta su questi prodotti metterebbe a rischio interi distretti industriali marchigiani, che già devono fare i conti con la crisi e, per il calzaturiero, con il post terremoto. Speriamo prevalga il buon senso e si trovi un accordo commerciale“.

Print Friendly, PDF & Email