Confartigianato, Ascoli e il cinema: In scena al Ventidio basso, sabato 25 marzo, le colonne sonore della nostra vita

Si intitola “Ascoli e il cinema” ed è un percorso che unisce il capoluogo piceno e la Settima Arte. Un viaggio a ritroso nel tempo, volto a riscoprire varie epoche del cinema italiano ma anche usi e costumi del territorio, attraverso un filo rosso che vede il patrimonio architettonico e paesaggistico da oltre 60 anni scelto da cineasti di ogni età come scenario delle loro pellicole. E’ il progetto varato dalla Confartigianato Imprese Macerata – Ascoli Piceno – Fermo con lo scopo di rivivere le atmosfere delle più importanti pellicole ambientate nel corso degli ultimi decenni ad Ascoli e, nel contempo, far tornare alla luce gli abiti, gli accessori e i gioielli mostrati dai personaggi protagonisti di quei film, attraverso l’operato di sarti, stilisti e orafi.

L’evento avrà luogo al teatro Ventidio Basso sabato 25 marzo, nel corso di una serata in cui, oltre a rivedere le sequenze e a scoprire gli aneddoti di titoli quali “I Delfini”, “Serafino”, “Alfredo Alfredo”, “Il Grande Blek” e “L’ombra del Giorno”, sarà possibile emozionarsi con le colonne sonore più belle di tutti i tempi, eseguite da ospiti musicali straordinari, come l’Orchestra di Fiati di Offida, al centro di un viscerale tributo ad Ennio Morricone e Antonella Ruggiero, guest star dell’avvenimento che, accompagnata dal fisarmonicista Renzo Ruggieri, offrirà al pubblico vari temi celebri del “Grande schermo”.

E poi   interpreti del calibro di Carl Fanini e Giorgia Cordoni, il regista Giuseppe Piccioni, il pupillo del Maestro Mogol, Gianmarco Carroccia, con le canzoni firmate con Lucio Battisti e comprese ne “il Grande Blek”; e ancora, il fotografo dei divi Giuseppe Di Caro, il pianista Massimo De Angelis, il cantante lirico Roberto Cruciani, il corpo di ballo “Luci sulla danza” di Lucilla Seghetti, il critico cinematografico Gino Scatasta.

L’appuntamento vedrà inoltre un momento finale eccezionale, grazie alla performance dell’Accademia di Danze Ottocentesche”, le cui coppie saranno impegnate a dar vita in costume ad uno dei celebri valzer della storia del cinema: “Il Gattopardo” di Luchino Visconti. Il progetto, patrocinato e sostenuto da Ministero della Cultura, Regione Marche, Comune di Ascoli Piceno, Bim Tronto, Camera di Commercio delle Marche e Amat Marche prevede anche la pubblicazione di un libro sull’argomento e la realizzazione di un imponente abito artigianale ispirato ai colori, ai climi, alla storia del capoluogo piceno. Tutto questo per raccontare come Ascoli sia sempre stata una città attraente davanti alla macchina da presa e, a sua volta, come abbia sempre adorato il grande schermo, visto che da anni detiene il record del maggior numero di schermi rispetto ai suoi abitanti, 21 sale per poco più di 45 mila abitanti.

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Venerdì un evento per presentare il nuovo video del Piceno Pop Chorus

Articolo Successivo

Porta Solestà e Sant’Emidio insieme nella seconda edizione de “Il sociale nel segno della tradizione”.