Coronavirus, Cgil, Cisl e Uil: “156 i sanitari positivi al virus. Servono decisioni immediate”

Sono 156, ad oggi, infermieri, medici e  operatori che risultano positivi al virus Sars Cov2. Questo il dato mostrato da Cgil, Cisl e Uil, che esprimono grande preoccupazione per la situazione all’interno dell’Area Vasta 5.

«Attualmente l’8% della forza lavoro del settore è positiva dal virus: la nostra dotazione organica è ancora più ridotta, con un aggravio pazzesco dei carichi di lavoro sul personale» dice Giorgio Cipollini della Cisl, « E’ fondamentale che la Regione Marche definisca bene qual’è il piano di contrasto alla pandemia che sta colpendo molto duramente rispetto a marzo e aprile. Si deve evitare la commistione tra degenti positivi e non perché c’è il rischio di far ripartire nuovi focolai» dice Cipollini.

«Vogliamo incontrare le massime autorità regionali e se non ci saranno risposte adeguate, siamo pronti ad intraprendere azioni molto forti»  dice Cipollini.

Paolo Villa, della Rsu di Area Vasta 5 aggiunge che  «Il piano anti pandemico non si è applicato , si è andato avanti senza distinzioni di sorta e negli ospedali i percorsi puliti e sporchi non sono distinti, causando un grande aumento di nuovi casi» spiega «La Murg del Mazzoni non può ospitare pazienti, positivi, eppure ci sono  due intubati e un altro al Pronto Soccorso, una zona dove è pericolosissimo andare perché non si distinguono i Covid dai no covid» dice.

Roberto Simonetti della Uil spiega che «Evidenziamo anche le difficoltà  del personale delle pulizie, sottoposto ad uno stress notevole, con turni pazzeschi e con rischi di infezione molto alti. L’ultima persona assunta di recente in un reparto Covid senza aver avuto nessuna formazione».

Maria Calvaresi e Roberto Fioravanti della Cgil aggiungono che « Si sta pagando la disorganizzazione dell’Area Vasta 5 che la pandemia sta facendo venire a galla, grazie ai tagli fatti negli anni. Ci sono anche pochi reagenti e il personale fa pochi tamponi» dicono  «Chiediamo un incontro con i vertici regionali per capire come risolvere questa situazione».

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