Coronavirus, Di Silverio: «Orizzonte poco roseo per il settore ortofrutta»

coronavirus

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il coronavirus e la possibile crisi. Corrado Di Silverio mostra i dati del settore ortofrutticolo, che a breve potrebbe conoscere importanti effetti negativi.

Coronavirus. Il contagio, infatti, ha prodotto effetti sul mercato. Conseguenze difficili da gestire. Le categorie sperano nel nuovo decreto “Cura Italia” e in misure economiche successive. L’emergenza potrebbe protrarsi più a lungo del previsto. Anche gli operatori di settore pensano a misure di sostegno per il comparto agricolo.

Oggi. In realtà, ad oggi il settore non lamenta un particolare malessere. «Non c’è contrazione dei consumi – dice il vicepresidente del Centro Agroalimentare (CaaP) – anzi, forse le persone, rimanendo a casa, hanno riscoperto la gioia di cucinare. I prezzi dei prodotti locali sono rimasti pressoché invariati. E non è vero che le aziende che hanno ristoranti nel portafoglio clienti hanno meno ordini. Questi ordini questi vengono sostituiti da tutto il mercato che, inevitabilmente, il coronavirus ha generato».

Secondo le stime effettuate nei primi 15 giorni di marzo, le imprese del CaaP hanno complessivamente raggiunto un volume di ricavi di quasi 260 mila euro, a fronte di circa 24mila unità d’imballaggio movimentate. Se si confronta il dato con quello relativo allo stesso intervallo temporale dell’anno scorso si nota una piccola ma netta crescita. Tra il 1º e il 15 marzo 2019, infatti, le stesse ditte registravano un ricavo pari a 230mila euro, a fronte di circa 22mila unità.

Domani. Le prospettive, però, non sono buone. «E’ risaputo che da maggio in poi c’è un’impennata dei consumi – continua Di Silverio – Quindi il rischio è che se non ci dovesse essere una stagione estiva, le coltivazioni programmate darebbero prodotti che non arriverebbero mai sul mercato. Prodotti che quindi andrebbero sprecati. Pertanto bisogna sensibilizzare sin da ora le persone a un consumo consapevole e costante di frutta e verdura, in modo da non creare sperequazioni dannose sul mercato».

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Fiom Cgil: "L’unica vera tutela e’ fermare le produzioni non essenziali"

Articolo Successivo

Decreto "Cura Italia", la Cna : "E' solo un primo passo, serviranno altre risorse"