Coronavirus, riaprono molte aziende. I sindacati: “La salute dei lavoratori al primo posto”

ASCOLI – Sono più di 500 le aziende che hanno chiesto di riaprire i battenti. Escludendo quelle dei settori essenziali come l’alimentare e il farmaceutico (come Barilla, Sabelli e Pfizer presenti nella zona industriale di Ascoli) anche altri comparti vogliono tornare al lavoro. Ma tra le priorità c’è quella di tutelare la salute dei lavoratori, evitando i contagi.

«Parlando con il Prefetto abbiamo ribadito  il fatto che non bisogna ritardare troppo le aperture perché non tutti  possono avere  la cassa integrazione” spiega  il segretario provinciale della Uil Giuseppe Pacetti, “Sarà fondamentale mantenere le distanze tra i lavoratori, fornire i dispositivi di protezione individuale e del gel disinfettante che deve esserci sempre. Anche per quanto riguarda i viaggi dei lavoratori bisogna fare attenzione: non  si può stare attaccanti all’interno dei pulmini” prosegue Pacetti, “Iniziamo a  ragionare sulla cosiddetta fase due ma la salute dei lavoratori è fondamentale. Ritengo fondamentale che le aziende che hanno commesse con l’estero debbano ricominciare presto perché c’è il rischio che le possano perdere”.

Maria Teresa Ferretti, segretario provinciale della Cisl  evidenzia che “Sui protocolli anti contagio siamo indietro e anche i dispositivi di protezione non bastano: noi non andiamo  contro le aziende e capiamo le loro necessità, ma adesso bisogna pensarci perché i tempi sono maturi per accelerare su questa vicenda” spiega “E’ positivo che in molti hanno riconvertito le attività iniziando a produrre mascherine” spiega il segretario Cisl ” Sulla questione sicurezza, la Prefettura è stata molto collaborativa e aperta al dialogo. Vedendo in quanti hanno già ricominciato, di fatto il lockdown nella nostra zona è non c’è più”.

Per Barbara Nicolai, segretario provinciale della Cgil, “Bisogna valutare caso per caso in ogni situazione aziendale: il protocollo di sicurezza non può essere uguale per tutti ma declinato a seconda delle problematiche di ogni realtà” spiega Nicolai, “Non bisogna cercare scappatoie perché potremmo ritrovarci al punto di partenza. L’altro tema riguarda il rilancio del sistema produttivo: si tratta di un grande interrogativo visto che nulla potrà tornare come prima” conclude Nicolai.

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