Covid19, Ascolto & Partecipazione: “Da noi catastrofe evitata perché abbiamo due ospedali”

ASCOLI – Il capogruppo in consiglio comunale di Ascolto & Partecipazione Emidio Nardini analizza la situazione COvid19 nel territorio Ascolano e Piceno.

“Anche oggi si registra nella nostra regione e a livello nazionale un trend in discesa di nuovi malati o infetti da Covid19 (0,6%). È necessario mantenere ancora alta la guardia, le modalità di trasmissione dell’infezione da Coronavirus e la sua virulenza non ci possono lasciare tranquilli” dice Nardini.

“L’impossibilità di disporre di un vaccino e di cure specifiche, riafferma che il distanziamento sociale e una pronta azione sul territorio siano ancora le principali armi di cui disponiamo. La nostra provincia ha avuto fortuna: siamo stati appena sfiorati da una pandemia che ha portato lutti, soprattutto al nord del nostro paese, e rischia di farci precipitare in una crisi economica e sociale senza precedenti. Nella nostra Provincia abbiamo avuto modo di provvedere tempestivamente al “distanziamento” e forse ha giocato a nostro favore anche una certa marginalità territoriale rispetto alle grandi vie di comunicazione” prosegue l’ex candidato sindaco.

“Un aspetto che secondo noi ha fatto la differenza era quello di poter disporre nel nostro territorio di due ospedali, uno  dedicato ai pazienti Covid19 (San Benedetto) e l’altro (Ascoli ) alle mansioni ordinarie. Va dato atto all’azione della Direzione ASUR, che ha stabilito due percorsi differenziati, se non c’è stato quello che è successo con i primi casi di infezione al nord, dove ospedali e RSA sono diventati centri di propagazione del contagio. Basti vedere ad esempio, per quel che ci riguarda, l’esperienza dell’ospedale di Fermo (sia Covid sia no Covid), dove con difficoltà si sono separati i percorsi e una quota importante del personale si è infettata, diventando esso stesso fonte di infezione. Tutto questo da noi non è successo perché nel nostro territorio avevamo due presidi ospedalieri” prosegue Nardini.

“Che cosa sarebbe accaduto se, al contrario, avessimo dovuto affrontare l’emergenza Covid19 esclusivamente con un unico ospedale e magari con la metà dei posti di rianimazione attualmente disponibili?” conclude l’esponente A&P.

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