Cuore, urla e abbracci: la squadra c’è, adesso bisogna salvarsi!

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Il cuore gettato oltre l’ostacolo, Bardi battuto al 94′, la gioia incontenibile di Favilli e di tutta la squadra, il tripudio del Del Duca, l’abbraccio con mister Aglietti, il punto in classifica che vale oro.

Ascoli-Frosinone è stato tutto questo. L’ennesima gara al cardiopalmo di una stagione che, finora, al fotofinish ha spesso regalato emozioni: positive, con la vittoria con l’Entella e i pareggi di ieri e di Cesena, ma anche negative, su tutti i 2-2 contro Latina e Trapani.

Un match non adatto ai deboli di cuore. Giocato sottotono nel primo tempo, con la squadra forse un po’ impaurita al cospetto della capolista. Mai un pericolo portato dalle parti di Bardi, il Picchio ha badato a difendersi più che attaccare. Nella ripresa invece si è vista un’altra squadra, soprattutto dopo gli innesti di Carpani e Orsolini. La traversa di Gigliotti grida vendetta, quella proprio di Carpani è l’ennesima dimostrazione che in questo momento la fortuna ha proprio voltato le spalle ai bianconeri. Stavolta però l’Ascoli ha saputo gettare il cuore oltre l’ostacolo. Quando tutto sembrava perduto, quando la quarta sconfitta consecutiva era praticamente cosa fatta. La palla che arriva a Orsolini: il baby di Rotella alza la testa e serve Perez, altro neo entrato decisivo. L’attaccante vede la porta, ma fa la cosa giusta: sponda aerea per Favilli, poi è tripudio incontenibile al Del Duca.

Un pareggio che muove finalmente la classifica. Picchio a 39 alla pari con il Cesena, ma – vista la peggior differenza reti – in svantaggio rispetto ai romagnoli. Ora tra l’Ascoli e i playout c’è solo un Trapani in forma super e appena due punti di differenza (col Brescia che però deve ancora giocare). La situazione è molto delicata, ma il punticino conquistato ieri può essere la svolta soprattutto dal punto di vista del morale e psicologico. I risultati degli altri campi non hanno sorriso: vittorie per Avellino, Pro Vercelli, Cesena, Trapani, Vicenza e Ternana, solo Latina e Pisa sono rimaste a bocca asciutta. Per l’Ascoli arrivano ora quattro gare da dentro o fuori. A Perugia servirà un’altra impresa, contro un Grifo ferito dal 3-0 inflitto dal Trapani e che vorrà riscattarsi per blindare i playoff. Poi la doppia sfida al Del Duca contro Avellino e Brescia, prima della trasferta sul campo del Latina. Si entra nella fase cruciale del torneo, quella che – parole di circostanza a parte – risulterà davvero decisiva. La salvezza è alla portata, i playout fanno paura, l’incubo retrocessione diretta è a soli 4 punti. Può davvero succedere di tutto.

Ma l’Ascoli visto ieri, quello del secondo tempo, non deve aver paura di nessuno. Voglia di lottare fino al triplice fischio, cuore e coraggio per non arrendersi mai. Ripartiamo da qui. Dall’abbraccio di Favilli con mister Aglietti, dall’esultanza rabbiosa degli ascolanissimi Giorgi, Carpani, Orsolini. Dal gladiatore Mengoni, dalle mosse indovinate dell’allenatore. La speranza di quest’anno era arrivare ad aprile con un po’ di tranquillità in più rispetto alla scorsa stagione. Non ce l’abbiamo fatta, ma adesso guai ad arrendersi. La Pasquetta in campagna o al mare si festeggerà l’anno prossimo, lunedì 17 dovrà essere esodo bianconero a Perugia. Poi bolgia al Del Duca contro Avellino e Brescia, prima – perché no – di un altro esodo a Latina. Squadra e tifosi: tutti insieme ancora una volta per raggiungere l’obiettivo.

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