Curti: “Decreto ricostruzione: misure scarse e insufficienti per sisma e alluvione”

Lo scorso mercoledì il Senato ha approvato il testo del “Decreto Ricostruzione” che, al fine di essere definitivamente convertito, sarà sottoposto al vaglio della Camera.

In particolare lunedì 6 marzo, proprio in Commissione Ambiente, saremo impegnati nell’esame del dispositivo. Già, durante la seduta preliminare di giovedì, ho potuto sollevare rilievi formali e sostanziali su questo Decreto.Un impianto normativo che, limitandosi a predisporre le misure minime necessarie, lascia spazi enormi su alcune questioni fondamentali. E’ drammaticamente chiaro, ad esempio, come il provvedimento risulti carente rispetto alla reintroduzione delle misure di “sconto in fattura” e “cessione del credito” sul Superbonus, eliminate dalla maggioranza di Governo. Per tale motivo ho preannunciato l’avvenuto deposito di quattro emendamenti, due per l’area sisma ed altrettanti per i territori dell’alluvione. In tema di “110%”, per gli immobili terremotati, chiediamo appunto il ripristino delle modalità di fruizione mediante “cessione del credito” e “sconto in fattura”. Contrariamente a quanto apparso su alcuni organi di stampa, infatti, questi importantissimi strumenti non sono stati mai reintrodotti” dice il deputato Pd Auguto Curti

“Un secondo emendamento concerne la rimozione dei limiti al numero minimo e massimo di alunni, per tutte le Scuole del Cratere. In questo caso, pur essendo intervenuto il Senato attraverso un correttivo, molti Istituti continuano ad essere discriminati. Ed è assolutamente paradossale che, tra questi, vi sia anche la scuola di Arquata del Tronto. Ho proposto poi che l’indennizzo per gli edifici colpiti dall’alluvione, sia pari al 100% dei danni accertati. Ciò allo scopo di scongiurare che il Governo attui il criterio dei rimborsi forfettari. Infine, ancora in area alluvione, un quarto emendamento prevede di stanziare risorse per l’assunzione di personale, presso gli Enti locali interessati (Comuni, Province, Regione), al fine di far fronte all’emergenza. Mi auguro che, su questi passaggi, la maggioranza operi con responsabilità e senso della prospettiva. Si tratta di misure in grado di puntellare un Decreto fragile che, rispetto alla complessità delle emergenze affrontate dai nostri territori, produce risposte oggettivamente insufficienti” conclude

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