Dal prefetto per la Piattaforma ecologica. Chi deve sborsare un milione per bonificare il sito?

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dagli 800mila euro al milione e 200mila euro. Questa la somma stimata per bonificare la Piattaforma ecologica da circa 6mila tonnellate di  rifiuti. Ma il rebus di chi deve pagare non è stato sciolto. Si è svolto nella mattinata di venerdì 8 settembre un nuovo incontro nella Prefettura di Ascoli Piceno per affrontare alcuni nodi della Piattaforma ecologica, dislocata in via Val Tiberina, nel quartiere Agraria di Porto d’Ascoli.

Al vertice, presieduto dal prefetto Rita Stentella, hanno preso parte i vari corpi di polizia. Per il Comune di San Benedetto il vice sindaco Andrea Assenti, l’assessore all’ambiente Andrea Traini e il dirigente Germano Polidori.

“Oggi – spiega Assenti – si è parlato del problema degli incendi. Cioè, il prefetto aveva sollecitato a mettere in sicurezza l’area dagli incendi. Abbiamo esposto che il Comune ha installato gli estintori e ripulito dalle sterpaglie, con il contributo del proprietario del sito. La Società Autostrade ha invece sistemato la zona di sua competenza”.

In un prossimo vertice si parlerà della bonifica del sito. “Il problema serio – interviene Andrea Traini – è la ripulitura della Piattaforma ecologica dai rifiuti. Per l’operazione è stata stimata una spesa tra 800mila euro e un milione e 200mila. L’intervento spetterebbe a chi ha inquinato. Nel prossimo vertice si dovrà trovare una soluzione alternativa per i pagamenti. Il prefetto auspica che il sito venga rimesso in ordine”.

La Piattaforma ecologica è stata al centro di polemiche, esposti, di un processo penale e uno civile per via dello stoccaggio di rifiuti pericolosi. In primo grado il Tribunale di Ascoli Piceno inflisse condanne penali ai tre titolari della società Piattaforma Ecologica Srl,  per avere gestito una discarica non autorizzata di rifiuti pericolosi e non pericolosi. La sanzione pecuniaria di 500mila euro da rifondere al Comune è stata ridotta a 100mila euro dalla Cassazione e le condanne penali sono cadute in prescrizione.

Nel sito restano stoccate circa 6mila tonnellate di rifiuti non nocivi (quelli nocivi sono stati portati via dalla PicenAmbiente). E c’è da verificare se oltre ai rifiuti in superficie ve ne siano altri interrati.

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