Destagionalizzare: perché è impossibile nel Piceno


ASCOLI PICENO – La destagionalizzazione, chimera di politici, balneari e albergatori della ridente contrada Picena. Ma, al di là delle chiacchiere al vento, è stata mai fatta un’analisi di fattibilità? Ci proviamo dopo un’attenta verifica di quella che è stata – nonostante il Covid19 – una stagione generosa per la provincia.

Il bel tempo non c’entra molto. Nonostante la clemenza di Giove, che ha risparmiato questa terra dallo scempio avvenuto ieri al nord della Penisola, operatori, politici e gli stessi cittadini sembrano remare contro un progetto accarezzato da tempo immemore e mai realizzato.

La totale assenza di strutture ricettive aperte in bassa stagione. Accompagnando un gruppo di coraggiosi turisti di ottobre, abbiamo scoperto che trovare un posto dove dormire e mangiare bene, in questi giorni di sole quasi canarino, è praticamente impossibile.

Strutture sportive assenti. Fare un po’ di sport, in questo periodo dell’anno è una sana distrazione. Ma, Covid a parte, agli avventurosi amanti della disciplina più antica del mondo non resta che la passeggiata sul lungomare. O al molo sud. Oppure la gloriosa, quanto vetusta, pista di pattinaggio.

Eventi da progettare. Si fa presto a rimpiangere il Maremoto, nonostante il suo respiro limitato e un po’ consunto. Alternative zero. Se non le feste in stile panem et circences che tuttavia hanno portato un po’ di luce in una landa altrimenti desolata.

E infine: scarso senso civico. Trasversale e diffuso tra giovani e meno giovani il senso di responsabilità evocato da molti in questi giorni sembra essere sparito dietro al bikini. Un esempio lamapante, infatti, è stata l’estate folle che ha compromesso l’idilliaca situazione della fase 1 e 2 del lockdown, quando il contagio ha avuto impatto quasi zero. Se sulle prime i sacrifici sembravano condivisi e accettati di buon grado, ma lo sbracamento del periodo estivo ha causato una drastica ascesa dei contagi, lasciando spiazzati e in pericolo operatori sanitari e lavoratori.

Come dice il candidato sindaco Paolo Carducci “Non basta ripetersi davanti allo specchio che le cose vanno bene, affinché vadano bene veramente”.

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