Discariche abusive, l’uso delle fototrappole per colpire i trasgressori

ASCOLI –  Dopo che alcune discariche, un tempo debellate, sono tornate a fare “bella” mostra di se in alcune zone della città (nella zona industriale ma non solo), si torna a parlare di fototrappole che hanno il ruolo di combattere l’abbandono indiscriminato dei rifiuti nei luoghi sensibili, con  l’obiettivo è di prevenire azioni di abbandono e smaltimento illegale sul territorio, come purtroppo accade troppo spesso nel territorio comunale.

Le multe ai trasgressori vengono comminate dalla Polizia Municipale, in collaborazione con Ascoli Servizi, aprendo i sacchetti e controllando se tutto è fatto in regola. I responsabili, però, troppo spesso, compiono gesti di furbizia e si impegnano a disperdere le proprie tracce ed evitare le multe. La multa è solo una delle attività previste, perché da tempo vengono fatte opere di sensibilizzazione verso gli utenti, sopratutto quelli che posseggono un’attività commerciale: in questi casi, si va continuamente a sollevare l’aspetto culturale della tutela dell’ambiente. I cittadini si rivolgono alla Polizia Municipale per questo tipo di problematica, interfacciandosi sempre con Ascoli Servizi Comunali. Dal Comando di Polizia Municipale spiegano che le fototrappole sono state acquistate, ma la sanzione ancora non è stata attivata, perché il servizio deve essere ancora perfezionato. «La fototrappola ha più senso nelle zone più periferiche, nelle vicinanze  dei cassonetti della raccolta» spiegano dal Comando di Polizia Municipale, «Non è facile rivedere tutte le immagini catturate: si tratta spesso di molte ore di materiale da visionare per poter trovare i colpevoli e poi comminare le multe».

« Le fototrappole sono utili  dove ci sono zone a rischio di abbandono dei rifiuti» aggiunge Francesco De Angelis di Ecoinnova, « Molto spesso chi crea queste discariche abusive non vuole pagare la Tari e, per rimanere all’oscuro del fisco, getta rifiuti in strada e lo fa nascondendo certi comportamenti» spiega De Angelis, « Anche chi gestisce attività illecite deposita i rifiuti dove non si potrebbe, gettando tutto a bordo strada, come già successo in altre occasioni.  Dove non c’è controllo si ripetono gli abbandoni» dice De Angelis, « Nel centro storico ci sono stati miglioramenti per quanto riguarda gli abbandoni indiscriminati, ma questi gesti si sono spostati in altre zone. La foto scatta soltanto se c’è un movimento, ma a volte anche un cappello indossato da qualcuno, impedisce di poter risalire al vero colpevole del gesto» evidenzia Francesco De Angelis, « E’ uno strumento che ha un impatto psicologico comunque notevole e che viene installato proprio per non incentivare questo triste fenomeno. Ogni due settimane sostituiamo le memorie delle fototrappole ma non possiamo gestirle o esaminarne il contenuto, perché  questo è esclusivo compito delle forze di polizia».

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