Disturbi dell’apprendimento: al via la formazione per insegnanti, studenti e famiglie

ASCOLI – Otto istituti scolastici di primo e secondo grado coinvolti sul territorio provinciale, una stretta collaborazione con l’Università Cà Foscari di Venezia che invia nelle Marche alcuni dei suoi docenti più qualificati, la sinergia con le associazioni del terzo settore e il fondamentale sostegno della Fondazione Carisap: è un’importante azione di rete quella che ha permesso all’Associazione Italiana Dislessia (Aid) di Ascoli Piceno di promuovere un percorso formativo per far emergere dal sommerso i casi di Dsa (disturbi specifici dell’apprendimento) e favorire i percorsi scolastici anche post diploma e universitari.

Il progetto si chiama ‘Allena…mente’ e nasce dall’esigenza degli Istituti scolastici e delle famiglie del territorio di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto di formare e informare su questo tipo di disturbi.

Da molti anni l’Associazione Italiana Dislessia opera sul territorio per sostenere i tanti studenti interessati (circa il 3 per cento della popolazione scolastica è colpita dal disturbo) con tutorato pomeridiano e percorsi personalizzati. Da questa esperienza e dalla richiesta sempre più alta di affiancamenti nasce l’idea della formazione costruita sulla persona.

Gli istituti scolastici coinvolti nel percorso sono: l’Iis ‘Fermi- Sacconi-Ceci’, l’Iis ‘C. Ulpiani’, il Liceo Scientifico ‘Rosetti’, l’Isc ‘Falcone e Borsellino’, l’Isc Castel di Lama 1, l’Isc ‘Luciani – SS. Filippo e Giacomo’, l’Isc Centro san Benedetto del Tronto e l’Isc Don Giussani – Monticelli.

“L’Aid – spiega la presidente Francesca Erculei – è accanto ai ragazzi che vengono erroneamente considerati svogliati e alle loro famiglie perché si riesca a migliorare l’inclusione e l’accessibilità dell’istruzione. E’ importante formare e informare i docenti perché gli studenti devono avere tutti pari opportunità di apprendimento e risultati il più possibile positivi. Sostenendo le famiglie, accompagnando i ragazzi nel loro percorso educativo e cercando di migliorare il metodo di insegnamento puntiamo ad avere buoni risultati non solo per i ragazzi con Dsa ma anche per tutti gli altri. Non puntiamo ad avere super studenti – sottolinea Francesca Erculei -, ma ragazzi sereni, in grado di realizzare i propri progetti e che si sentano parte della società”.

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Attività sui social media, premi alla Città di San Benedetto

Articolo Successivo

Regolamentazione della circolazione in via San Pietro in Castello e nel nuovo parcheggio