Elezioni anticipate? Sindaco Arquata parla chiaro: "Guai alle passerelle dei candidati"

Elezioni anticipate, si o no? Non e’ questo il primo pensiero dei sindaci nei comuni del centro Italia colpiti dal terremoto. Le loro preoccupazioni sono altre, riguardano la ricostruzione e la possibilita’ di un ritorno alla normalita’ nel piu’ breve tempo possibile. E solo in quest’ottica il futuro del Governo entra nella loro agenda.

“Ci mancherebbe altro che le elezioni, se proprio dovessero esserci, mettessero i bastoni fra le ruote dell’emergenza, nella quale ancora siamo, e poi della ricostruzione. Saremo vigili in questo e francamente non voglio neanche pensare a una eventualita’ del genere” dice Aleandro Petrucci, sindaco di Arquata del Tronto (Ap). E mette le mani avanti: “non venissero, comunque, a fare passerelle i candidati! Solo i fatti ci servono. D’altronde le direttive ci sono, il nuovo decreto pure. Non so se basteranno i soldi, questo piuttosto mi preoccupa”.

“Il terremoto e’ di tutti, non e’ di un partito politico o di uno schieramento in particolare, per cui – sottolinea Sergio Fabiani, sindaco di Montegallo (Ap) – non mi aspetto che eventuali elezioni politiche possano rallentare la macchina della ricostruzione. Il contrario sarebbe grave, visto quello che questo territorio sta patendo dopo il sisma e l’emergenza neve dalla quale stiamo lentamente venendo fuori”.

“Credo e spero che sia irrilevante rispetto ai problemi del terremoto il fatto che si voti o meno. Dovesse essere che si vada alle urne mi auguro piuttosto – osserva Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno – che si metta in moto un meccanismo per cui scaturiscano maggior efficacia ed efficienza rispetto a un decreto che e’ stato inferiore alle attese, la classica montagna che ha partorito il topolino”. 

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