“Fermate il project financing o marceremo sulla Piscina Gregori”

assemblea "Stop Project Piscina" all'hotel Progresso

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Alla chiamata alle “armi” delle società sportive Cogese e Pool Nuoto, per dire no al project financing della Piscina Comunale Gregori, hanno risposto un centinaio di persone. Si sono riunite in assemblea questa sera all’Hotel Progresso per dare vita la comitato “Stop Project Piscina Comunale”. Durante la riunione sono stati distribuiti i moduli per raccogliere le adesioni di quanti vogliono fare parte del coordinamento e soprattutto per raccogliere firme tra i cittadini contrari al project. E se non si riuscisse a fermare l’approvazione della delibera in Consiglio, verrà organizzata una manifestazione che culminerà con l’occupazione simbolica dell’impianto natatorio.

Fabio Eleuteri della Cogese ha introdotto con un lungo intervento. “Nel 2012  – ha detto – ci fu un esposto di una società di Corridonia sulla piscina coperta, poi durante l’ispezione emerse che la vasca scoperta non era a norma. Così fu chiusa e per riaprirla il Comune è arrivato al project financing, contro il quale stiamo creando il comitato. Avvertiamo il pericolo che tutta la nostra storia venga compromessa e il project peggiorerà la gestione.

In commissione Andrea Assenti disse che c’era l’interesse della Sport Management, ma pensiamo che non parteciperà al bando. Il project è discutibile a livello economico, urbanistico e sportivo. Noi al posto della palazzina  pensiamo a dei centri estivi oppure a realizzare una vasca per fare giocare i bambini. Il project a livello natatorio è valido solo per la vasca esterna. Noi dobbiamo stoppare il project e fare una proposta all’amministrazione comunale. Questo deve essere un comitato civico, non siamo contro Piunti”.

“Prossimamente ci sarà commissione congiunta urbanistica e lavori pubblici, poi la delibera andrà in giunta e in Consiglio. Noi faremo una protesta silenziosa in Consiglio quando si voterà il project. Saremo in tanti, cercheremo di riempire l’aula sperando che qualche consigliere ci ripensi.  Se il Consiglio dovesse malauguratamente approvare, faremo una  manifestazione con occupazione simbolica della Piscina”. Ha concluso Eleuteri:  “Se invece il project si bloccherà faremo una nostra proposta”.

Si sono poi succeduti gli interventi dei presenti. Per prima ad intervenire Emanuela Luzi della società Albatros di Ascoli, per dire che la società appoggia in pieno la protesta.

Gigi Anelli: “Il project è scandaloso, la piscina deve rimanere alla città”.

Flavia Mandrelli di Articolo Uno: “L’impianto deve rimanere pubblico. C’è n’è una e deve restare alla città”.

Paolo Virgili: “La città guarda con preoccupazione al declino generale, pensiamo alle condizioni del Ballarin per farci un’idea di dove stiamo andando”.

Daniele Primavera: “Ogni volta che si è fatto un accordo con un privato per un vantaggio pubblico, il pubblico ci ha rimesso. Penso  a quando fu dato l’assenso al tetto fotovoltaico allo stadio. Sembrava tutto facile, poi è finita come sappiamo.  Dobbiamo cambiare modello, altrimenti poi arriverà un altro progetto e ricominceremo da capo”.

L’architetto Fabio Viviani: “Questo non è un progetto, sono carte senza un computo metrico, andava respinto subito” .

L’architetto Alfredo Gazzoli: “Senza la previsione di parcheggi si tolgono posti auto ai cittadini, che già sono a corto di standard. Si va a fare un carico urbanistico per sottrazione di servizi alla popolazione.  E poi l’opera pubblica si fa in variante al Prg”.

Cosa prevede il project? L’Ati costituita da cinque imprese ha presentato un primo stralcio il 20 gennaio 2017, un secondo  a fine maggio prevedono di demolire completamente l’impianto scoperto per realizzarvi una nuova vasca con 10 corsie olimpiche: lunga 50 metri e larga 25. A sud della piscina si prevede una palazzina in cui dovrebbero sorgere negozi, un centro per la medicina sportivi e uffici. Verrebbe creato un ristorante su 150 metri quadri, tre campetti polifunzionali per il calcio e il tennis: uno in erba sintetica scoperto e due in acrilico coperti in inverno, con relativi spogliatoi.

Alcuni lavori per circa mezzo milione di euro verrebbero realizzati  sulla struttura principale esterna, un piccolo intervento per migliorare l’accesso al primo piano e la sistemazione della copertura, che presenta infiltrazioni. In totale verrebbero demoliti mille e 63 metri quadrati di superficie e se ne costruirebbero mille e 55. Secondo questi calcoli non aumenterebbero le volumetrie.

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