FOCUS GIRONE: scopriamo il Gubbio

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Nonostante la giornata di Ferragosto il portale Ascoli News continua ad informare i suoi lettori, ed oggi vi porterà alla scoperta di un’altra squadra del girone B di Lega Pro: il Gubbio. Squadra umbra in provincia di Perugia che vanta 2 presenze in Serie B e 27 in Serie C (tra C1 e C2).

Colori sociali: rosso e blu.

Storia: il calcio a Gubbio arriva per la prima volta nel 1910, grazie al sacerdote don Bosone Rossi fondatore dell’associazione giovanile SPES (Società per Esercizi Sportivi di Gubbio).C’è d’attendere qualche anno però, per assistere alla nascita ufficiale di una vera e propria sezione calcistica. Alla fine degli anni venti, la squadra eugubina prende parte ai primi campionati regionali, dopo aver partecipato per diverso tempo ad incontri amichevoli con le formazioni umbre. Le partite casalinghe vengono disputate al “San Benedetto”, ribattezzato poi “Fossa dei Leoni”, che resterà per quasi 50 anni la casa del calcio eugubino. Nel 1930 prende parte al Campionato Regionale Umbro di Terza Divisione al quale partecipano anche: Juventus Foligno, Orvietana, Perugia e Virtus Spoleto. Anche nel 1931 il Gubbio partecipa al campionato di Terza Divisione e approda alle fasi finali, senza però ottenere il successo. Nell’anno successivo il Gubbio partecipa al Campionato regionale di Seconda Divisione. Nel 1936 i rossoblù partecipano al campionato di Prima Divisione regionale, in un girone ricco di derby agguerriti con Ternana, Perugia e Foligno. Nel 1939, dopo la ristrutturazione dei campionati di Serie C, il Gubbio viene ammesso a giocare fuori regione e incontra squadre del centro quali Ascoli, Sambenedettese, Perugia, Ternara, Jesi e Cagliari. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale impedisce al Gubbio di prendere parte al campionato nazionale, così prima dello stop dei tornei nel 1941, affronta un’altra stagione nella Prima Divisione regionale. La tenacia eugubina porta a frutto quello che resterà per molti decenni il risultato più prestigioso della storia del calcio eugubino: sostenuto da un assetto societario impeccabile e dal cuore grande dei tifosi, nel 1947, dopo aver conquistato il primo posto nel girone B di Lega Centro della serie C, il Gubbio è promosso in Serie B. Nella stagione successiva gli eugubini vengono inseriti nel girone C del campionato cadetto, non riuscendo però ad evitare la retrocessione. Nella stagione 1948/1949 arriva un’altra amara retrocessione, con annessa bancarotta economica e conseguente discesa nei tornei regionali. Gli anni successivi vedono gli umbri impegnati tra campionati regionali e Serie D. Nella stagione 86/87 la squadra vince il campionato e accede alla Serie C2. La stagione seguente vede il ritorno dei grandi derby contro Perugia e Ternana. La squadra chiude un bel campionato al terzo posto dietro a Casarano e Perugia. Nel 1991 il Gubbio termina la stagione al quinto posto nel campionato di C2, ma è il preludio ad un fase buia per il calcio eugubino. Infatti nella stagione successiva la squadra retrocede mestamente tra i dilettanti. Nel 1996 la squadra finisce ben presto in fondo alla classifica dell’Eccellenza umbra dove resterà fino al termine della stagione dopo continui cambi di allenatori, giocatori e direttori sportivi. La società di fatto cessa di esistere, con l’imprenditore Drago che la porta sull’orlo della fallimento. Addirittura gli ultimi tifosi rimasti al “San Biagio” organizzano collette per pagare i giocatori, che sul campo onorano la stagione fino all’ultimo. La crisi societaria lascia presupporre che dopo 86 anni di storia il calcio a Gubbio abbia fatto il suo tempo. E quando ormai tutto sembra compromesso, ecco che una cordata di imprenditori locali guidata da Guerriero Tasso, che si fa carico di risollevare le sorti della società e di inaugurare un nuovo corso destinato a riportare il Gubbio nel mondo professionistico. La stagione 1996/1997 si dimostra subito vincente: i rossoblù, affidati a Mario Vivani, prendono subito la testa del campionato di e festeggiano con tre giornate d’anticipo il ritorno in Serie D. L’anno successivo l’attuale trainer degli umbri Leonardo Acori siede in panchina. Gli eugubini sbaragliano la concorrenza e stravincono il proprio girone. In due sole stagioni il Gubbio ritrova il calcio professionistico. La stagione 1998/1999 vede i rossoblù in lotta per un posto play-off, che però è mancato all’ultima giornata. Dopo cinque anni il presidente Tasso si tira indietro e cede la società a Massimo Lupini. Nella stagione 2001/2002 a metà stagione il Gubbio è in piena zona play-off e vi rimane fino a marzo, quando inevitabilmente paga dazio agli infortuni. Alla fine chiuderà settimo con 53 punti. Nel 2004/2005 avvengono numerosi cambiamenti: alla presidenza sale Umberto Bedini, in panchina arriva Ezio Castellucci, voluto dal nuovo direttore sportivo Antonio Frasca. La stagione comincia malissimo e solo alla settima giornata arriva la prima vittoria. L’epilogo è beffardo perché all’ultima di campionato il Gubbio cede il quinto posto al Forlì e saluta i play-off. Nel 2010 per la prima volta nella sua storia il Gubbio approda in Lega Pro Prima Divisione, e l’anno seguente fa il bis centrando la Serie B che mancava dalla stagione 1947/1948. L’avventura in cadetteria non è delle migliori e la squadra retrocede subito in Lega Pro Prima Divisione dove oggi è pronta ad affrontare il suo terzo campionato consecutivo nella nuova Lega Pro unica.

Squadra: l’allenatore degli umbri è Leonardo Acori, tecnico esperto che a Gubbio ha lasciato bei ricordi con la promozione in Serie C2 nel 1998. Acori è un trainer che ama far attaccare la squadra in profondità occupando gli spazi lasciati liberi dagli avversari. Fa chiudere bene la propria linea difensiva e ama le ripartenze, sfruttando giocatori di gamba. La squadra presenta molti giovani (nella partita di ieri ad Ancona l’età media era di 21,75), tra cui l’ex Lorenzo Marchionni, classe 1994 lo scorso anno campione d’Italia Primavera con il Chievo Verona, e l’attaccante Marcello Mancosu arrivato in prestito dal Trapani. La società sta trattando diversi giocatori d’esperienza che potrebbero far da chioccia ai giovani già presenti. In tal senso si sono fatti i nomi di Ciro Ginestra in avanti, di Emanuele D’Anna (attualmente in prova) a centrocampo e dell’ex Massimo Loviso.

Obiettivo stagionale: mantenere la categoria.

Stadio: il Gubbio disputa le proprie partite casalinghe al “Pietro Barbetti”. Lo stadio è stato inaugurato nel 1977 e precedentemente era chiamato “San Biagio”. Dopo gli ultimi lavori lo stadio ha raggiunto una capienza di 4.939 posti, suddivisi in quattro settori principali: Tribuna “A” con 996 posti, Curva e Tribuna “B” con 1.232 posti, Tribune “C” e “D” con 1.557 posti e il settore Ospiti con 1.188 posti.

Fabio Nazzari

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