FOCUS GIRONE: scopriamo la Reggiana

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L’Associazione Calcio Reggiana 1919, meglio conosciuta come Reggiana, è la principale società calcistica della città di Reggio Emilia. Ricco di curiosità e di storia è il trascorso dei granata, che vantano 9 presenze in Serie A (ultima apparizione nella stagione 1996-1997), 38 in Serie B e 44 in C.

Colori sociali: granata.

Storia: l’Associazione Calcio Reggiana nasce ufficialmente il 25 settembre 1919 dalla fusione del Reggio Foot-Ball & Cricket Club e Audace Reggio ad opera di Severino Taddei. La prima partita ufficiale ha luogo il 19 ottobre dello stesso anno sul terreno del Mirabello e si tratta di un’amichevole con la Spal Ferrara. Negli anni venti la squadra approdò subito alla ribalta nazionale. La Reggiana infatti, raggiunge per la prima volta le principali categorie italiane dell’epoca (Prima Categoria, Prima Divisione Nazionale). Proprio in quel periodo, Felice Romano fu il primo (e finora unico) calciatore del club a vestire la maglia azzurra della Nazionale A.

La storia “moderna” della Reggiana incominciò nell’immediato periodo postbellico, nei primi anni cinquanta. Nel secondo dopoguerra la Reggiana milita per molti anni nel campionato di Serie B, sfiorando in varie occasioni la promozione nella massima categoria. A metà anni 50’ la Reggiana fu retrocessa in IV Serie per un presunto illecito sportivo denunciato dai dirigenti del Parma Calcio. La squadra granata impiegherà ben tre anni per risalire. Alla fine la squadra, capeggiata dall’allenatore parmense Luigi Del Grosso, ritornerà in Serie C nella stagione 1955-1956 dopo gli spareggi di Bolzano. Gli anni 60’ e 70’ scivolarono via tra mancate promozioni in Serie A, alternate da qualche retrocessione in C ma per lo più vissuti in buoni campionati di Serie B. Rimarranno a lungo nei ricordi dei tifosi reggiani le promozioni in massima categoria mancate nelle stagioni 1960-1961, 1968-1969 e 1971-1972. Nel 61’ la Reggiana giunge quarta a tre punti al Palermo, nel ‘69 la compagine granata si ripete ed arriva ad un solo punto dal Bari, mentre nel ‘72 sono due sconfitte alla terz’ultima e alla penultima di campionato a pregiudicare il sogno della promozione. Da quell’annata la Reggiana non combatterà più per la Serie A per i successivi diciassette anni che vivrà tra salvezze sofferte in B e lotte per la promozione in Serie C. La Reggiana retrocede con largo anticipo dalla cadetteria nella stagione 1975-1976. Non riesce ai granata il ritorno immediato in Serie B, sebbene nei primi tre anni di C ci vada vicino per ben due volte nel 1978 e nel 1979, con un terzo ed un quarto posto. L’inizio degli anni 80’ coinciderà con una nuova promozione in Serie B. La Reggiana, guidata in panchina da Romano Fogli, vince il campionato di C1 per poi salvarsi nella successiva stagione cadetta. In quella Reggiana si misero in luce giocatori di talento come Gianfranco Matteoli ed Andrea Carnevale. Il 1982 coincide con un cambio della guardia ai vertici società granata: a prendere le redini della Reggiana è Giovanni Vandelli, uno dei presidenti più amati dai tifosi, nonostante che i suoi anni di presidenza coincidano con risultati sportivi pessimi. Vandelli ci mette tanta passione, ma la squadra retrocede in C1 ed inizia a mettere in fila una serie di stagioni mediocri. Il 1988 sarà l’anno di un nuovo cambio societario, con la nuova proprietà che guiderà la Reggiana tra la fine del decennio e i primi anni 90’, scrivendo la miglior pagina di storia granata. Infatti quegli anni coincideranno con il periodo più glorioso della lunga storia granata. La squadra ottenne prima una meritata promozione dalla C1 alla B, e per due campionati sfiorò ripetutamente la promozione in Serie A. La promozione in Serie A nella primavera del 1993, con la vittoria nel campionato di B. Il vecchio Mirabello e tutta la città vissero giornate di grande festa: il tifo rese omaggio ai propri beniamini per il ritorno dei granata nella massima serie nazionale, a ben sessantaquattro anni dall’ultima apparizione. L’allenatore di quella squadra era Giuseppe Marchioro. All’esordio nella Serie A a girone unico, la formazione della “Regia” poteva vantare giocatori del calibro di Paulo Futre, Michele Padovano, Massimiliano Esposito, Gigi De Agostini e Cláudio Taffarel (che alla fine della stagione si laureò campione del mondo con il Brasile). Proprio quest’ultimo contribuì in modo determinante alla salvezza della squadra che avvenne il 1º maggio 1994 a San Siro contro il Milan di Fabio Capello. La Reggiana del 1994-1995 non emulò quella dell’anno precedente e retrocessero in Serie B. Il giovane allenatore reggiano Carlo Ancelotti, alla sua prima esperienza in una squadra di club, riportò immediatamente la Reggiana nella massima serie. Nella stagione 1996-1997 Ancelotti passa ad allenare il Parma, la società si affida così al tecnico romeno Mircea Lucescu. La squadra che aveva ottenuto la promozione l’anno prima viene in gran parte smantellata e malamente ricostruita. L’avventura di Lucescu sulla panchina granata dura solo una decina di partite (solo 4 i punti conquistati), venendo poi sostituito da Francesco Oddo. La Reggiana vive il momento migliore durante i primi mesi del 1997, a cavallo tra i due gironi, quando ottiene le uniche due vittorie della stagione e mantiene così vive, almeno virtualmente, le speranze di salvezza. La partita che decide definitivamente la stagione è l’incontro casalingo con il Piacenza, che viene disputato su campo neutro a causa della squalifica del Giglio, diretta conseguenza del lancio dei rubinetti durante il derby con il Parma di qualche settimana prima. La partita finisce 0-0 e la Reggiana, che era obbligata a fare punteggio pieno, da quel momento resta inchiodata a fondo classifica, retrocedendo con largo anticipo sulla fine del campionato. La stagione 1998-1999 avrebbe dovuto essere quella del rilancio, ma alla fine si concluderà con la retrocessione in C1 nonostante i tantissimi giocatori impiegati e i tre allenatori cambiati.

Nella stagione 1999-2000 la società, lontana dai palcoscenici di Serie A e B, è ormai schiacciata dal peso dei debiti contratti per la costruzione dello stadio e anche l’organico ne risente. Così nella prima stagione in Serie C1 i granata, pur puntando inizialmente ad una pronta risalita tra i cadetti, si salvano all’ultima giornata grazie alla vittoria casalinga contro il Siena. In questa stagione si svolge per la prima volta il derby del tricolore tra la Reggiana e il Brescello. Nella stagione 2000-2001 va ancora peggio e la Reggiana chiude la stagione al terzultimo posto, salvandosi ai playout contro l’Alzano Virescit. Nella stagione 2003-2004 la squadra non evita i playout, riuscendo comunque ad evitare nuovamente la retrocessione a discapito del Varese. Nel 2004-2005, grazie all’arrivo del direttore sportivo Marco Valentini, la squadra viene profondamente rinnovata con gli innesti di giocatori di qualità come Andrea Deflorio,Gabriele Paoletti e soprattutto Costantino Borneo, capocannoniere del girone B dell’anno precedente. I granata agguantano i playoff, ma vengono eliminati dall’Avellino. Il 13 luglio 2005 la società viene dichiarata insolvente e fallisce. Dall’agosto del 2005 la società, che nel frattempo aderisce al “Lodo Petrucci” e si iscrive nel campionato di Serie C2 con il nome di Reggio Emilia Football Club, è guidata da alcuni imprenditori autonomi e da una società compartecipata dalle principali forze cooperative ed industriali della città e della provincia. Dopo breve tempo la società ha ripreso la storica denominazione di A.C. Reggiana 1919, avendo acquistato per 200000 euro il vecchio marchio dal curatore fallimentare. Dopo una buona stagione di C2, l’obiettivo dichiarato l’annata seguente è quello di salire in C1. I primi risultati non sono buoni e dopo sole quattro partite la società esonera Luciano Foschi per far posto ad Alessandro Pane. Sotto la guida del nuovo mister la compagine emiliana chiude la stagione 2006-2007 al quinto posto, guadagnandosi il diritto di partecipare ai playoff. La promozione è però è rimandata a causa della sconfitta nei tempi supplementari subita a Pagani. Il 27 aprile 2008, con una giornata di anticipo sulla fine del girone B di C2, la Reggiana guadagna la matematica certezza della promozione in Serie C1. Il 18 maggio 2008 la “Regia” conquista anche la Supercoppa di Lega grazie alle due vittorie contro il Benevento (vincitore del girone C). Nella stagione 2008-2009 la squadra è composta quasi totalmente dalla quella che ha vinto nella stagione precedente il campionato di C2. Il campionato vede i granata sempre nelle posizioni di vertice e alla terza giornata di ritorno la Reggiana si ritroverà in solitaria in testa. Le speranze di salire direttamente in Serie B permangono fino alla terz’ultima giornata, quando la Reggiana perde sciaguratamente 3-2 un rocambolesco match contro la Cremonese. L’accesso ai playoff arriva ugualmente, ma i granata escono di scena immediatamente. Nella stagione successiva mister Alessandro Pane passa ad allenare l’Ascoli e il promettente attaccante Maxwell Acosty passa alla Fiorentina. La squadra guadagna ugualmente l’accesso agli spareggi per la promozione, ma anche questa volta niente Serie B. Nelle ultime stagioni la Reggiana compie importanti campionati, arrivando sempre in zona playoff senza però accedere alla cadetteria. La stagione 2012-2013 si apre con la conferma di Lamberto Zauli sulla panchina granata. Durante il mercato estivo vengono tesserati Andrea Parola, Alberto Cossentino e Filippo Antonelli Agomeri. I risultati conseguiti in campionato sono a dir poco fallimentari. Infatti il 22 dicembre 2012 dopo la sconfitta con il Treviso (ultimo in classifica) e finito il girone d’andata con 15 punti, Lamberto Zauli viene esonerato a favore di Luigi Apolloni. La Reggiana chiude la stagione regolare con appena 29 punti e viene costretta ad affrontare i playout per evitare di finire in Seconda Divisione. Dopo un doppio confronto difficoltoso con il Cuneo, i granata si salvano e mantengono la categoria. Lo scorso anno la tifoseria granata, indispettita anche dall’acquisto dello stadio da parte del Sassuolo, mette in piedi diverse manifestazioni di protesta nei confronti della società, chiedendo a gran voce un cambio di proprietà. L’ultima stagione passa nell’anonimato con un modesto 12° posto.

Squadra:  la guida tecnica per questa stagione è stata affidata ad Alberto Colombo, classe 1974, ex centrocampista di Monza, Lecco, Como, Albinoleffe e Montichiari. Nonostante abbia alle spalle una sola esperienza come tecnico di prima squadra, di lui si parla un gran bene: gli addetti ai lavori infatti, evidenziano le sue doti tecniche, l’innata capacità di gestione del gruppo e l’ottimo rapporto che riesce ad instaurare con i giovani. Il suo modulo preferito è il 4-3-3,  e molto probabilmente cercherà di adattarlo anche alla Reggiana. La squadra presenta diversi giocatori d’esperienza, tra cui gli ex bianconeri Andrea Parola e Paolo Zanetti. A centrocampo è arrivato il classe 92’ Dario Maltese, mentre davanti i granata potranno contare sull’esperienza di Davide Senigaglia e di Francesco Ruopolo.

Obiettivo stagionale: zona medio-alta della classifica, cercando di agguantare l’accesso ai playoff.

Stadio: l’impianto in cui la Reggiana disputa le partite interne è il Mapei Stadium. Inaugurato nel 1995 con il nome di Stadio “Giglio”, è stato realizzato fin dall’origine con la dotazione di 32 esclusivi skybox (palchi), ciascuno con vista perfetta sul campo e oggi allestito con servizi di catering, frigobar, tv satellitare, riscaldamento, area relax. Al fianco dello stadio è peculiare la presenza di una galleria commerciale dotata di decine di negozi, una multisala cinematografica con 11 sale e tanti altri servizi commerciali e per lo svago. L’11 marzo 2012 lo stadio è stato intitolato a Reggio Emilia Città del Tricolore, come omaggio alla primogenitura della bandiera nazionale di cui si può fregiare la città di Reggio Emilia. Dalla stagione 2013-2014 la denominazione dell’impianto è stata aggiornata in Mapei Stadium – Città del Tricolore di Reggio Emilia. La struttura, oltre alle partite dell’A.C. Reggiana 1919 nel campionato di Lega Pro, ospita anche le gare casalinghe dell’U.S. Sassuolo Calcio. Negli ultimi anni lo stadio è stato oggetto di un importante lavoro di ristrutturazione ed ottimizzazione avviato sotto la gestione dell’attuale compagine societaria di A.C. Reggiana 1919 S.p.A. e proseguito dalla nuova proprietà del Sassuolo, che ha acquisito l’impianto a seguito della procedura di asta giudiziaria lo scorso dicembre. A luglio inoltre, è stato installato un impianto di riscaldamento del manto erboso assieme alla posa di zolle ibride naturali-sintetiche. La capienza è di 23717 posti.

Fabio Nazzari

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